“La chiavarina” e la storia di una sedia icona
“La chiavarina” e la storia di una sedia icona
“La chiavarina” e la storia di una sedia icona
“La chiavarina” e la storia di una sedia icona
“La chiavarina” e la storia di una sedia icona
“La chiavarina” e la storia di una sedia icona

Una casa dove non c’è una sedia confortevole su cui sedersi è una casa senza anima” ha scritto May Sarton e come darle torto?

Recentemente ho letto un articolo molto interessante intitolato “Variazioni su un classico”, sostanzialmente un remake della classica sedia di Chiavari.

Partiamo dalla sua storia. Chiamata comunemente sedia “chiavarina”, è una sedia in legno artigianale, creata nel 1807 dall’ebanista di Chiavari (la cittadina ligure capitale del Tigullio) Giuseppe Descalzi dietro l’invito dell’allora Presidente della Società Economica di Chiavari. Sostanzialmente si tratta di una rielaborazione di una sedia francese in stile impero dove è stata semplificata la struttura e l’apparato decorativo. La sedia ebbe successo e in breve nacquero diverse manifatture nella zona di Chiavari. Apprezzata da Antonio Canova, Napoleone III e Alberto di Savoia la sedia di Chiavari subì un declino con l’avvento del modello austriaco Thonet poiché prodotto in serie e meno costoso. Nel 1955 l’architetto Gio Ponti trasse ispirazione dalla sedia “chiavarina” per progettare un modello prodotto da Cassina che venne chiamata Superleggera 699. La sedia di Chiavari ha però trovato negli ultimi anni nuovi estimatori, tornando alla ribalta.

Oggi, di gran moda, è stata rivisitata in diversi modelli. I legni utilizzati in origine erano il ciliegio selvatico e l’acero, successivamente si è aggiunto il faggio e il frassino, alberi tipici dell’entroterra ligure. La seduta era in origine realizzata con sottili strisce di salice palustre intrecciate a mano. Oggi invece la sedia di Chiavari viene realizzata in metallo rifinito in foglia oro, con seduta fatta da un intreccio di corde in poliestere, canna d’India o cellophane, frassino naturale, laccato opaco o lucido, ma anche in leggerissimo alluminio. Questo mix di materiale ci fa capire come i Designer hanno rivisitato il progetto originale, creando di fatto molteplici varianti di questa storica sedia rendendola ancora attuale. Leggera, elegante e facilmente abbinabile, grazie al suo stile sobrio, si adatta bene agli ambienti moderni, magari abbinata ad altri complementi di design.