C’è chi va in vacanza in coppia, chi con i figli e chi col cane. Ad Aranya, località costiera del nord della Cina, Atelier GOM ha progettato un hotel che ospita entrambe le specie con la stessa attenzione progettuale: Kennels, un piccolo complesso brutalista per ospiti umani con quadrupedi al seguito.
Il progetto nasce da un’intuizione del committente Yin Ma, che desiderava un posto accogliente per sé e per il proprio cane. L’idea ha poi preso corpo grazie al lavoro di Atelier GOM e dei suoi architetti, amanti dei cani a loro volta, che ne hanno fatto un esercizio di architettura empatica.


Atelier GOM propone un progetto che evita, pertanto, soluzioni alberghiere standard: al posto del classico corridoio distributivo centrale, la configurazione è quella di una corte a blocchi indipendenti su due livelli, sfalsati e accessibili singolarmente. Una scelta progettuale che tiene conto del comportamento dei cani, riducendo eccessivi stimoli esterni e possibili incontri indesiderati (e dunque anche l’ansia dei padroni).

Le unità che costituiscono le camere sono disposte in una sorta di schiera, alternando avanzamenti e arretramenti per garantire privacy visiva e acustica, mentre i vani scala occupano lo spazio tra un modulo e l’altro, illuminando naturalmente anche il seminterrato. Ogni stanza è organizzata su due piani, con zona giorno e zona notte separate da una scala interna a rampa singola spezzata. Le finestre sono collocate strategicamente in modo da avere vari affacci verso l’esterno della corte, mentre la facciata rivolta all’interno è quasi cieca: in questo modo il cane ha vari punti di osservazione verso l’esterno che riducono l’ansia da separazione quando il padrone non c’è.
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l cortile centrale è completamente percorribile senza dislivelli, facilitando la manutenzione e la pulizia quotidiana. Sul lato ovest, un’area verde recintata ospita gli spazi dedicati al gioco, dove l’incontro tra i quadrupedi è volontario e in sicurezza. I vertici della corte dalla forma triangolare occupano funzioni di servizio all’hotel: la lobby, un’area per il personale e la cura degli animali, e una zona di carico direttamente collegata alla cucina della mensa/caffetteria al piano seminterrato.


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La costruzione è realizzata interamente in cemento gettato in opera, con superfici scandite dalla texture dei casseri in legno. La struttura è a telaio, ma completamente nascosta nelle esigue zone di sovrapposizione dei blocchi ai vari piani: il sistema è stato concepito in modo che tutti gli elementi portanti rientrassero nell’involucro, permettendo un’estetica continua e rigorosa, come se, appunto, la struttura non fosse a telaio. Le pareti e la copertura formano un unico guscio, trattato con una membrana trasparente in poliuretano spruzzato, materiale scelto dopo una difficile ricerca e una serie di esperimenti, che garantire impermeabilità senza alterare la texture del calcestruzzo. La scelta del rivestimento ha dovuto tenere in considerazione anche la particolarità del clima marittimo, non solo per quanto riguarda il calcestruzzo, ma anche per tutti gli elementi in acciaio, inossidabile e rivestito con fluorocarbonio.
Per verificare l’efficacia delle scelte progettuali, l’architetto Zhang Jiajing, leader dello studio, ha testato personalmente l’hotel soggiornandovi cinque giorni con il proprio cane, il vecchio Diamond. Una prova sul campo che ha confermato la tenuta dello spazio sotto stress reale: silenzio, comfort, funzionalità. E, soprattutto, nessuna lamentela da parte di Diamond.

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