È Stefano Boeri che ce ne ha dato notizia con un post su Twitter: “Ci ha lasciato Ernesto Gismondi, grande innovatore e amico. Ha illuminato con Artemide il mondo, ha usato per primo la plastica per fare mobili, regatato a testa alta nei mari di politica e imprenditoria, aperto nuovi orizzonti nel design. Il suo genio antiretorico mi mancherà”.
Il 31 dicembre scorso è venuto a mancare il fondatore di Artemide, che aveva da poco compiuto 89 anni, esattamente il giorno di Natale, come ogni anno dal 1931.Tutti lo conoscevano come “l’ingegnere” per via di quelle due lauree in Ingegneria Aeronautica al Politecnico di Milano e quella in Ingegneria Missilistica alla Scuola superiore di Ingegneria di Roma che gli avevano permesso di applicare quelle conoscenze tecniche al mondo dell’illuminazione e di fondare lo Studio Artemide S.a.S. insieme con Sergio Mazza agli inizi degli anni ‘60.
Da lì partì l’avventura di quello che oggi è diventato il Gruppo Artemide e che in cinquant’anni ha coinvolto designer e progettisti del calibro di Vico Magistretti, Claudio Dini, Richard Sapper, Michele De Lucchi, Achille Castiglioni, Enzo Mari, per citarne solo alcuni. Un’avventura costellata di progetti, prodotti, premi, che hanno improntato indelebilmente la storia del design italiano nel mondo e che sono noti tutt’oggi non soltanto a chi si occupa di design e progettazione, ma anche a milioni di persone che sono cresciute e si sono sviluppate in un ambiente popolato dalle idee e dalla visione di Ernesto Gismondi.
I premi che ne sono conseguiti sono stati il naturale riconoscimento di un lavoro svolto con attenzione e dedizione per più di cinquant’anni. Compasso d’Oro alla Carriera nel 1994 e European Design Prize nel 1997, Cavaliere del lavoro nel 2008, Imprenditore dell’anno per Ernst & Young nel 2008 e 2009, senza contare i Compasso d’Oro per i prodotti Artemide negli anni 1967, 1989, 2004 e 2014.
Tolomeo, Boalum, Castore, Dioscuri, Eclisse, Falkland, Logico sono solo alcuni tra i prodotti Artemide che hanno fatto conoscere il design italiano in tutto il mondo e che continuano la loro opera di ambasciatori dell’Italian Style ancora oggi, come ha sottolineato anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: “E’ proprio a persone come Ernesto Gismondi che dobbiamo lo sviluppo del design milanese come sinonimo del Life Style italiano in tutto il mondo. Dovremo seguire con molta attenzione la sua lezione, già nelle salde mani della sua adorata Carlotta, per riprendere nei prossimi anni la strada del nostro nuovo sviluppo.”