Viviamo in un’epoca difficile dal punto di vista ambientale. Le nuove generazioni stanno crescendo con sempre più consapevolezza e finalmente oggi affrontiamo un problema non più rimandabile al futuro.

Solo in Italia ogni anno compriamo 9 miliardi di bottiglie di plastica e nel Mar Mediterraneo, che rappresenta appena l’1% della acqua mondiali, si concentra ben il 7% della plastica globale.
In quel bel mare dove tanto ci piace farci fotografare finiscono, ogni giorno, più di 700 tonnellate di plastica.

Io ho una possibile soluzione: il design.

Si, il design, quello che trasforma una libreria in un veliero, un appendiabiti in una esplosione di colori da vivere ogni giorno.

Siamo cresciuti in una società dove il consumo era il vero dogma. Desiderare-acquistare-consumare-buttare. E si ricomincia da capo.
In un’epoca dove si fa prima a comprare nuovo, rispetto a riparare, abbiamo man mano capito che tutti gli oggetti creati non si dissolvono magicamente.

Come diceva Lavoisier: nulla si crea e nulla si distrugge.
Ecco perché il design ci salverà.

Design è creazione cosciente, è il risultato di un processo che non tende solo alla soddisfazione del bisogno ma si proietta al desiderio. Non è sovrapproduzione di massa, ma è cura del dettaglio, del particolare.
Design è ricerca di nuovi materiali, è trasformazione e riciclo di quelli già esistenti.

Per me Design è pensare a come produrre un vaso, come renderlo unico e diverso.
Non è la parolina magica da affiancare ad un oggetto prodotto in Cina in milioni di copie e spedito in tutto il mondo.

Siamo nel paese giusto per parlare di oggetti ben fatti e curati.
I prodotti italiani di fascia medio-alta sono esportati da 17.000 imprese e rappresentano il 20% delle esportazioni manifatturiere.

Si stima che dal 2017 al 2022 i 31 mercati avanzati mondiali importeranno dall’Italia 70 miliardi di euro in prodotti soprannominati “Belli e Ben fatti”, con una crescita stimata del 20%. Questo è dovuto alla cultura italiana del saper fare, alla cura dell’estetica, alla capacità tecnica e tecnologica, con un costante equilibrio tra utilità, bellezza e funzionalità.
In questo contesto le piccole e medie imprese italiane tornano ad essere le vere pioniere del prodotto ecologico, rinnovando il Made in Italy con grande efficacia.

Sperando che anche il pubblico sia sempre più coinvolto.

Perché acquistare design vuol dire non fermarsi al bisogno e spendere il meno possibile, ma cercare di andare oltre e spendere il giusto per un oggetto che abbia reale valore.