A fine luglio il Comune di Roma ha annunciato il vincitore del concorso internazionale di architettura per la realizzazione del nuovo museo della scienza della capitale. Dopo una fase iniziale con oltre 70 partecipanti e una seconda riservata a soli 5 selezionati, Studio ADAT, con sede a Roma ma con esperienza internazionale, si è aggiudicato il primo posto, ottenendo l’appalto per la realizzazione del museo che prenderà il nome di Science Forest.
L’edificio sorgerà all’interno del quartiere Flaminio, che già ospita diversi edifici di carattere culturale come il MAXXI, l’Auditorium e tanti altri, e andrà a occupare la vecchia caserma militare di via Guido Reni, attualmente in disuso. La proposta progettuale prevede il parziale riuso degli edifici esistenti al piano terra con l’integrazione di un grande parco, una terrazza coperta, una serie di capsule sospese su un sistema pilastri, collegamenti aerei e una copertura leggera a fare da involucro.
Anche le facciate esistenti vengono mantenute, così da rendere ben visibile anche da fuori il contrasto tra l’edificio esistente e gli elementi in aggiunta. Il volume della caserma diventerà un podio sul quale appoggiare la terrazza verde e le capsule, che ospiteranno le aule di ricerca e gli uffici direzionali.
Per lo spazio museale si prevede una nuova declinazione, soprattutto al piano terra, che si svincola da aree chiuse e ben delimitate in favore ad un impianto più libero e diversificato. Le zone espositive si mischiano con funzioni pubbliche e aree verdi, per dare vita ad uno spazio continuo molto flessibile e in grado di accogliere un ampio ventaglio di utenti con lo scopo di diventare un punto di riferimento nella vita pubblica del quartiere e della città.
Altro aspetto fondamentale per questo Progetto è naturalmente la sostenibilità. Lo studio ha lavorato per ridurre al minimo l’impatto ambientale prevedendo il riciclo del calcestruzzo degli edifici presenti che verranno demoliti e l’installazione di pannelli solari sulla copertura in vetro per ottimizzare l’apporto energetico richiesto dal nuovo edificio. La sezione dell’involucro vetrato, inoltre, è stata appositamente studiata per favorire la ventilazione naturale e l’effetto camino, per favorire un continuo ricambio d’aria ed evitare la creazione di un’isola di calore.
Il Comune di Roma, che ha previsto un investimento di 75 milioni di euro, punta a cominciare l’iter esecutivo il prima possibile, così che il cantiere possa essere avviato entro il 2025. Un obiettivo sicuramente ambizioso che ci auguriamo venga raggiunto senza intoppi.
Photo credits: © ADAT STUDIO