Questa edizione della Biennale di Architettura di Venezia, curata da Lesley Lokko e dal titolo “Il Laboratorio del Futuro” offre molteplici spunti di riflessione: dalla tecnologia al concetto di distanza, dallo sviluppo alla giustizia climatica.
Emblematico è il lavoro “ACE/AAP” presentato al Padiglione Centrale dei Giardini della Biennale, da Olalekan Jeyifous, artista nigeriano con sede a New York, vincitore del Leone d’Argento di questa edizione.
Questa installazione multimediale è una sala d’attesa immaginaria per il progetto “APP“ caratterizzata da toni accesi di verdi e gialli.
@ Matteo de Mayda, courtesy La Biennale di Venezia
In questo spazio viene proposta una visione alternativa che ripara i danni causati alle ecoregioni del continente africano dalle ex potenze coloniali. In particolare “African Conservation Effort” (ACE) ha applicato i sistemi di conoscenza indigeni allo sviluppo di reti avanzate che combinassero energia rinnovabile e tecnologie verdi. A riguardo il progetto principale è stato “All-Africa Protoport” (AAP) una rete di vasti complessi a basso impatto ecologico e a zero emissioni situati al largo delle coste dei principali porti di tutto il mondo.
Riprendendo le dichiarazioni ufficiali per la Biennale di Venezia della Curatrice, architetto e studiosa scozzese-ghanese «(…) la speranza è una moneta potente. Essere fiduciosi significa essere umani. (…) La visione di una società moderna, diversificata e inclusiva è seducente e persuasiva, ma finché rimane un’immagine, resta solo un miraggio. È necessario qualcosa di più di una rappresentazione e gli architetti, storicamente, sono attori chiave nel tradurre le immagini in realtà.»
Alla luce di queste premesse si può facilmente contestualizzare quest’installazione e si capisce immediatamente la più che condivisibile assegnazione del Leone d´Argento. Quest’edizione della Biennale di Architettura merita certamente una visita, così come la merita uno dei suoi progetti maggiormente emblematici.
Cover photo credits: @Matteo de Mayda, courtesy La Biennale di Venezia
English version
Olalekan Jeyifous presents a poster project of Laboratory of the Future at the Venice Biennale
This edition of the Venice Architecture Biennale, curated by Lesley Lokko and titled “The Laboratory of the Future“, offers multiple points of reflection: from technology to the concept of distance, from development to climate justice.
Emblematic is the work “ACE/AAP” presented at the Central Pavilion in the Giardini of the Biennale, by Olalekan Jeyifous, a Nigerian artist based in New York and winner of this edition’s Silver Lion.
This multimedia installation is an imaginary waiting room for the “APP“ project characterized by bright greens and yellows.
In this space, an alternative vision is proposed to repair the damage caused to the ecoregions of the African continent by former colonial powers. In particular, “African Conservation Effort“ (ACE) applied indigenous knowledge systems to the development of advanced networks combining renewable energy and green technologies. In this regard, the main project was “All-Africa Protoport“ (AAP), a network of vast green and zero-emission complexes located off the coasts of major ports around the world.
Reflecting the official statements for the Venice Biennale by the Scottish-Ghanaian curator, architect and scholar «(…) hope is a powerful currency. To be hopeful is to be human. (…) The vision of a modern, diverse, and inclusive society is seductive and persuasive, but as long as it remains an image, it is a mirage. Something more than representation is needed, and architects historically are key players in translating images into reality. »
With this in mind, one can easily contextualize this installation and immediately understand the more than deserved awarding of the Silver Lion. This edition of the Architecture Biennale is certainly worth a visit, as is one of its most emblematic projects.