La Fondazione Arnaldo Pomodoro è entusiasta di comunicare la riapertura al pubblico del Labirinto, una delle opere più coinvolgenti e suggestive dell’artista, nuovamente accessibile dal 20 marzo. L’ingresso, rinnovato e disponibile per tutti su prenotazione, promette un’esperienza straordinaria tra arte, mito e memoria. L’installazione, collocata nei sotterranei del quartier generale milanese della Maison FENDI, recentemente rinnovato, offre un percorso che supera i confini convenzionali della scultura, invitando i visitatori a smarrirsi e ritrovarsi in un ambiente fuori dal tempo.
“Il mio ingresso nel labirinto è un invito nei meandri di un percorso, dove il tempo è trasformato in spazio e lo spazio a sua volta diventa tempo” racconta Arnaldo Pomodoro, descrivendo la profondità di questa esperienza sensoriale unica.


Il Labirinto non è un semplice intreccio di corridoi: è un viaggio simbolico ispirato all’Epopea di Gilgamesh, il più antico poema allegorico della storia dell’umanità. Attraverso passaggi oscuri e superfici cesellate, i visitatori sono guidati alla scoperta di civiltà arcaiche, tra incisioni, cunei e simboli che richiamano un linguaggio dimenticato, ma sorprendentemente familiare.
“Ho sempre subito un grande fascino per i segni, soprattutto quelli arcaici”, confidava Pomodoro al critico Sandro Parmiggiani, “le impronte che scavo nella materia artistica – i cunei, i fili e gli strappi – mi vengono inizialmente da certe civiltà arcaiche”.
L’opera rappresenta una sintesi del percorso creativo dell’artista: dalle prime creazioni degli anni Cinquanta, caratterizzate da altorilievi misteriosi, fino a questa maestosa installazione che racconta un dialogo perpetuo tra passato e presente, memoria e innovazione.

La riapertura del Labirinto si inserisce nell’ambito della consolidata sinergia tra la Fondazione Arnaldo Pomodoro e FENDI, che, oltre a ospitare questa imponente opera ambientale, espone anche due iconici costumi-scultura dell’artista: il Costume di Didone (creato per Dido, Queen of Carthage di Christopher Marlowe, rappresentato a Gibellina nel 1986) e il Costume di Creonte (progettato per Oedipus Rex di Igor Stravinsky, allestito a Siena nel 1988), entrambi visibili nell’atrio di Solari 35.

La visita guidata, della durata di circa 45 minuti, consente di immergersi nella poetica di Pomodoro, scoprendo come l’artista manipoli la materia per creare paesaggi interiori dove il mito si fonde con la contemporaneità. Un’esperienza imprescindibile per chi desidera lasciarsi sorprendere dalla potenza evocativa di una scultura che non si limita a essere contemplata, ma chiede di essere esplorata, passo dopo passo, in un viaggio attraverso il tempo, lo spazio, l’arte e la memoria.
Photo Courtesy ©Fondazione Arnaldo Pomodoro.