Le installazioni, gli eventi site specific, le mostre e le esperienze immersive. La grande kermesse del Fuorisalone, come ogni anno, manda in scena un caleidoscopio di creatività. E tra guide ufficiali, inviti online e l’immancabile tam-tam di colleghi e amici su “questo lo devi vedere assolutamente”, la caccia agli appuntamenti imperdibili si fa serrata. Cellulare alla mano e scarpe comode ai piedi, anche io sono andata a scovare gli eventi più instagrammabili e le chicche da “wow” che magari non ti aspetti, ma sogni sempre di trovare. Impossibile vedere tutto, difficile pescare, al primo colpo, solo le carte vincenti. Nel turbine vorticoso delle tante suggestioni teatrali, ibridate spesso da arte, design, moda e realtà aumentata, la mia “socialite Design Week” è riassunta in questa “Top five”.

Dior by Philippe Starck
Al primo posto, perché è la prima che ho avuto il piacere di scoprire e l’effetto “wow” è stato immediato. Sul palcoscenico completamente buio, nell’esclusiva sede di Dior in via Brera, le iconiche sedie Medaillon reinterpretate da Philippe Starck hanno trasformato la quintessenza dello Stile Luigi XVI in un omaggio alla femminilità e al teatro. Improvvisando, sotto i riflettori, il balletto da Etoile della Scala vestite nei nuovi panni di Miss Dior.


Baccarat by Starck
Ancora lui, l’archistar francese più eclettico del design e ancora un brand che ha fatto del lusso il suo marchio di fabbrica. La collezione si chiama Talleyrand e il protagonista assoluto non poteva che essere il cristallo, tra oggetti per la casa e per la tavola (candelabri, portacandele, lampade e lampadari) e un anello, inimitabile, così bello da rubare la scena e il cuore al classico solitario. Questa volta a danzare era proprio lui, su mani “senza corpo” che uscivano come per magia da colonne colorate per posarsi sinuose sui cuscini. Atmosfera surreale disegnata da bagliori e riflessi deluxe, quella della Mediateca di Brera, elegante come nella migliore tradizione Baccarat e con quel guizzo immaginifico in perfetto stile Starck.


© Courtesy of Porsche AG

Porsche
Un labirinto profumato di rose, una passerella di specchi e l’immancabile Porsche, adagiata su un tappeto di rose candide, nel giardino quasi segreto di Palazzo Clerici. The art of Dream, il progetto immersivo di Porsche che ha già fatto innamorare Parigi e Singapore, è arrivato a Milano con l’installazione della Flower Artist Ruby Arber regalando momenti da sogno. Everywhereness (questo il nome dell’installazione) ha unito botanica e tecnologia, romanticismo e mondi visionari e la pausa sognante (per la mente e per i miei piedi) è stata provvidenziale.


© Courtesy of Lorenzo Bacci

Palazzo delle Meraviglie
Mescolate l’atmosfera rinascimentale del meraviglioso Museo Bagatti e Valsecchi in via Gesù con l’innovazione creativa e internazionale del Fuorisalone et voilà, ecco la terza edizione di Palazzo delle Meraviglie, la rassegna curata dall’interior designer Katrin Herden. Un cortocircuito temporale, un vortice di scenografie contrastanti, un wunderkammer visionario: la straordinaria casa-museo si è trasformata in un crocevia di progetti e idee, e ci ha regalato un giro del mondo – e un viaggio nel tempo – diviso in sei tappe, tante quanti i creativi coinvolti.


© Courtesy of Maxime Verret

Hermès
Quattro architetture monolitiche e colorate, quattro torri a illuminare l’interno della Pelota. L’eterea eleganza di Hermès si è manifestata nella nuova installazione che mixava poetica e quiete, in un equilibrio rassicurante di luci soffuse e colori sfumati. Lo spazio espositivo della Pelota sembrava permeato di leggerezza: una leggerezza elegante, sofisticata che si rispecchiava perfettamente nelle esclusive collezioni della maison francese, racchiuse in ogni torre. Cashmere, carta riciclata, porcellana, pelle, sovrapposizioni materiche e grafismi geometrici: l’Home Collection di Hermes è un inno all’esclusività essenziale.