Con “Cantina Urbana Milano”, il vino non si fa più in vigna, ma in città. L’immaginario delle colline brulicanti di guyot lascia quindi spazio all’area urbana dei Navigli, uno dei centri della movida milanese. Un progetto nato dalla voglia di Michele Rimpici, insieme ad un collettivo di viticoltori, di condividere l’esperienza della vinificazione con gli abitanti della metropoli milanese.
“Selezioniamo solo le migliori materie prime da quelli che per noi sono amici e non fornitori, mani esperte di vignaioli. Tutta la filiera è tracciata e trasparente.”
Sicuramente una delle esperienze più originali per gli appassionati di vino del capoluogo lombardo, che qui potranno gustarsi calici di vino e cicchetti gourmet circondati da tini, barrique e anfore impiegate per la macerazione delle uve e la maturazione del vino. Del resto, Cantina Urbana è anche un wine bar, caratterizzato da un design identitario e distintivo, in linea con il carattere innovativo di questa urban winery.
I toni accesi e caldi del murales che decora la facciata, contrastano con quelli più freddi dell’ambiente interno. Nella sala del wine bar che accoglie l’ospite, i grandi pilastri, l’acciaio, il cemento e il legno generano un’atmosfera industriale che sottolinea il contesto e l’unicità di questa cantina. A ricordarci che non ci troviamo in una semplice vineria ci pensano botti, tini, pallet, bottiglie vuote pronte per essere riempite e una vetrata che mostra l’area dedicata alla vinificazione.
Cantina Urbana è una vera e propria immersione, a 360°, nel mondo del vino. Un tentativo di far scoprire e raccontare il contenuto di quelle bottiglie, di far trasparire il valore di una fase produttiva che spesso è ritenuta lontana, e quindi dimenticata.
“Abbiamo portato una cantina in una metropoli. Perché? per accogliervi e darvi la chiave di un mondo a volte troppo chiuso e lontano.”
La cantina di quartiere, nata nel 2018 sul Naviglio Pavese, ha approdato da poco nell’area di Porta Romana, e si prevendono nuove aperture per portare questo nuovo modo di intendere il vino in tutta la città.
“Quello che vogliamo è abbattere le barriere e ridisegnare il concetto di produzione vinicola”.