Sappiamo molto bene quanto questi piccoli insetti siano fondamentali per il nostro ecosistema e quindi la nostra sopravvivenza. Negli anni il cambiamento climatico ha accelerato fenomeni pericolosi (come la perdita degli habitat e l’inquinamento, ma anche l’aumento delle temperature) e si rende sempre più necessario fare qualcosa – adesso e da programmare nel futuro – per salvare le api dall’estinzione.

Gli inglesi, capitanati dal comune di Brighton e dal consigliere Robert Nemeth (anche apicoltore) ha preso a cuore questa problematica e ha imposto, a tutti gli edifici di nuova costruzione a più di cinque piani, di includere nella struttura degli speciali mattoni forati, che possano fornire uno spazio di riparo, nidificazione e letargo per le api solitarie.

Questi mattoni sono già in commercio; come i Bee Brick dell’azienda Green&Blue in Cornovaglia, vincitori del premio per l’innovazione della Soil Association.

Questo particolare mattone, solido nella parte posteriore, ha cavità modellate dove le api depongono le uova (che si schiuderanno in primavera) per poi sigillare gli ingressi con fango e vegetazione.

Alcuni scienziati e biologi però sono scettici e/o contrari: gli speciali mattoni forati, infatti, se non puliti spesso e correttamente attirerebbero gli acari e favorirebbero la diffusione di malattie fra le api, minandone così la salute. Molti affermano che per aiutare davvero la biodiversità e la popolazione degli insetti sarebbe più utile incrementare, nelle città, spazi verdi e giardini con fiori. Di certo diminuire la cementificazione.

D’altra parte, invece, alcuni ecologi sostengono che gli acari e i batteri che si anniderebbero nei fori non rappresentano una minaccia per le api che lì trovano rifugio: con il tempo si creerebbe un habitat sano per le nuove colonie che popolano i mattoni; inoltre, le api possiedono naturalmente dei comportamenti igienici che consentirebbero loro di smorzare gli eventuali effetti negativi della permanenza nei forati.

L’iniziativa pilota del comune di Brighton, iniziata ad aprile 2022, comunque fornirà materiale su questo esperimento e, solo attraverso il tempo, se ne comprenderanno i veri effetti (danni/benefici) e si deciderà un’eventuale esportazione della normativa agli altri Paesi.

Photo credits: © Bee Brick – Green&Blue