In queste giornate, ci ritroviamo tutti ad immaginare di essere in spiaggia a prendere il sole. E come reagiremmo se fossimo davvero lì, magari nel dormiveglia, e vedessimo degli enormi scheletri animali che camminano da soli?
Probabilmente è più facile incontrarli nelle ventose e sterminate spiagge olandesi del mare del Nord, dove è difficile prendere il sole e rilassarsi come siamo abituati a fare: infatti è il vento il motore di questi strani animali, inventati dall’artista Theo Jansen.

In effetti, questi animali da spiaggia (Straandbeest, in olandese) sono vere e proprio sculture cinetiche, ovvero che si muovono in totale autonomia sfruttando l’energia eolica.

Sono grandi strutture mobili costruite utilizzando materiali poveri e riciclati: connettendo tubi e bottiglie in plastica con bastoni di legno, o addirittura pallet.

Queste creature si trovano al confine tra la creazione artistica e la progettazione ingegneristica. E ciò che le rende autonome nei movimenti è proprio quest’ultima: grazie ad un attento studio della capacità di immagazzinare l’energia eolica (spesso all’interno delle bottiglie), ma anche delle proporzioni dei tubi; infatti il calcolo della loro lunghezza, che l’artista definisce “una sorta di reinvenzione della ruota”, è fondamentale per farle avanzare.

Potremmo addirittura dire che queste particolari forme di vita hanno anche un cervello: grazie all’utilizzo della tecnologia (in particolare sensori e contapassi binari), riescono ad evitare tutti gli ostacoli ed il mare.

Forse gli italiani più patriottici non saranno proprio contenti, ma la critica definisce Theo Jansen “il nuovo Leonardo da Vinci” e probabilmente a giusto titolo.