Situato nel cuore commerciale di Yerevan, capitale armena, prende forma un concept “ristorante-caseificio” che mira a ibridare la tradizione vernacolare e una sensibilità contemporanea.
Il progetto “Cheese Farm”, firmato dallo Studio Shoo sotto la direzione della designer d’interni Shushana Khachatrian, valorizza infatti la produzione casearia nel suo naturale binomio con la ristorazione, enfatizzandone l’esperienza mediante la scenografia degli interni.
Il locale, noto per la produzione interna di formaggio e per l’utilizzo del forno a legna, si è subito distinto per un design definito e per l’unicità del suo dialogo con il tessuto commerciale del luogo.
La sintesi materico-cromatica evoca l’autenticità del contesto nel quale ci si immerge, la palette è caratterizzata dalle tonalità lattiginose, tenui e rilassanti, dal calore della terracotta e dal verde erbaceo, mentre le superfici materiche e naturali del legno massello, delle ceramiche artigianali e degli ottoni patinati, delineando un’estetica di organicità e matericità, danno voce al lessico architettonico tipico della capitale armena.
«Volevo che lo spazio riflettesse il calore e l’intimità del formaggio fatto a mano, celebrando al contempo la storia e la cultura di Yerevan», spiega Khachatrian.
«Allo stesso tempo, l’obiettivo era quello di incorporare elementi ispirati ai motivi presenti nell’architettura di Yerevan, poiché per me è importante che gli ospiti abbiano l’opportunità di sperimentare la storia e la cultura del Paese in cui si trova il progetto».
L’accesso principale immerge il visitatore nella zona mercato – espositiva caratterizzata da scaffalature modulari in metallo e legno che evidenziano i prodotti caseari in pairing con la selezione enologica. Degno di nota è lo scenografico tavolo ovale con albero incorporato che, assieme agli altri tavoli multiformi e ai divani francesi, rendono l’atmosfera calda ed elegante.
La sequenza spaziale si sviluppa attraverso un sistema di percorsi fluidi, culminando nella zona dedicata alla ristorazione, dove la cucina a vista e il forno a legna si fanno dispositivi di interazione tra il pubblico e il processo culinario. Questa scelta rafforza l’idea di una progettazione esperienziale e immersiva, in cui il confine tra produzione e consumo viene ridotto a una soglia porosa.
Elemento distintivo del progetto è certamente il bassorilievo scultoreoposto come “quinta teatrale” sullo sfondo. Realizzato a mano appositamente per la Cheese Farm, reinterpreta i motivi armeni –come il cerchio e la foglia – in chiave contemporanea. Ancora Khachatrian, a questo proposito, afferma come gli piaccia «incorporare elementi artigianali e lavorare con artigiani locali. La scultura a parete è stata realizzata in collaborazione con uno scultore locale. Ho fatto uno schizzo usando le forme tradizionali armene: un cerchio che rappresenta l’armonia e l’ordine nel mondo, e le foglie che riflettono la crescita, la fertilità e l’energia vitale».
L’apparato decorativo va completandosi con opere d’arte “site-specific”, ispirate ai paesaggi rurali, e un’illuminazione cangiante, dove lampade sospese garantiscono luce morbida e soffusa mentre i punti luce focali esaltano texture e profondità materiche.
Il risultato è un ambiente che celebra il legame tra cultura materiale e design contemporaneo, trasformando la Cheese Farm in un punto di riferimento per l’ospitalità armena d’eccellenza.
Photo Courtesy: Studio Shoo official site – © Sergey Krasyuk