Casa Montelongo, situata nel cuore di La Oliva nel nord di Fuerteventura, rappresenta un raffinato esempio di come l’architettura possa integrarsi perfettamente con il paesaggio naturale e le sue forme culturali. Progettata dall’architetto Néstor Pérez Batista, questa residenza è un punto di incontro tra tradizione e innovazione, dove ogni dettaglio è pensato per promuovere un’esperienza sensoriale e contemplativa. La casa, ben più che un rifugio, diviene a tutti gli effetti un luogo in cui il design si afferma come mezzo del benessere psicologico, invitando gli ospiti a riflettere sul loro rapporto con l’ambiente circostante e con la storia di Fuerteventura.

La residenza, frutto di una ristrutturazione approfondita di una dimora ottocentesca, un tempo abitata da una famiglia autorevole di La Oliva, ha saputo preservare il fascino storico dell’edificio originale. Il design della casa invita i visitatori a vivere un’esperienza immersiva nella bellezza naturale di Fuerteventura, con ampie aperture e spazi che sfumano il confine tra l’interno e l’esterno, creando un flusso naturalistico e continuo. Ogni elemento progettuale, dal patio centrale alla piscina quadrata, è pensato per favorire un legame visivo e fisico con la natura, promuovendo una sensazione di calma e apertura.

Il minimalismo, che caratterizza ogni ambiente della casa, non si limita alla sobrietà estetica e punta piuttosto a contribuire attivamente alla creazione di un clima sereno e introspettivo. Le linee pulite, e l’uso ottimale della luce naturale, generano una sensazione di vastità e riservatezza, offrendo agli ospiti l’opportunità di immergersi in un’atmosfera intima e riflessiva. L’assenza di elementi decorativi superflui e il design essenziale consentono una concentrazione sul momento presente, favorendo un’esperienza di profondo benessere.

Pur essendo composte da unità residenziali indipendenti, le due aree di Casa Montelongo sono progettate per incoraggiare una relazione multisensoriale che, anche grazie al patio condiviso e alla piscina, possa connetterle l’un l’altra. Questo equilibrio tra privacy e condivisione rappresenta un aspetto fondamentale del progetto, che mira a creare una relazione dinamica tra gli individui e gli spazi comuni, favorendo al contempo la riservatezza degli ospiti. Il design, infatti, svolge un ruolo cruciale nel mediare l’interazione tra gli spazi privati e quelli collettivi, offrendo un’esperienza di soggiorno in grado di conciliare il bisogno socializzazione e il diritto alla privatezza.

Casa Montelongo non è, dunque, soltanto un esempio significativo di buona architettura contemporanea, bensì una profonda celebrazione del patrimonio culturale di Fuerteventura. La residenza, che fonde abilmente elementi tradizionali e innovativi, si radica saldamente nell’identità culturale dell’isola attraverso la scelta di materiali locali che raccontano la storia e la tradizione artigianale del luogo. Ogni dettaglio, dalla costruzione degli spazi all’utilizzo di forme e tecniche tradizionali, è pensato per instaurare un dialogo continuo con la memoria storica di Fuerteventura.
A questo proposito, un elemento distintivo che incarna perfettamente questa fusione tra arte, cultura e natura è la scultura di Óscar Latuag, installata all’interno della residenza. Quest’opera si ispira alla vegetazione locale, richiamando forme astratte che si rifanno alle unicità della flora di Fuerteventura. Latuag riesce a fondere la tradizione artistica con la contemporaneità, creando una scultura che interagisce dinamicamente con la luce del sole. Le ombre da essa proiettate sui muri, infatti, mutano nel corso della giornata, dando vita a una rappresentazione visiva sempre differente e arricchendo l’esperienza sensoriale di chi vive la casa.

©Marcos Rodríguez

L’architettura contemporanea sta progressivamente evolvendosi verso una maggiore trasparenza nei confronti del paesaggio, cercando di dissolvere i confini tra “costruito” e “naturale”. Le strutture moderne tendono così a integrarsi sempre più con l’ambiente circostante, impiegando materiali trasparenti, come il vetro, e ideando grandi aperture e forme fluide che permettano una continuità visiva tra l’interno e l’esterno. Questo approccio riflette un cambiamento nella visione dell’architettura, che non è più vista come un’entità separata, ma come parte integrante del paesaggio. Per l’uomo occidentale globalizzato, che spesso vive in contesti urbani artificiali lontani dalla natura, questo ritorno alla trasparenza e alla simbiosi con l’ambiente diventa cruciale. In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia e dal consumismo, riscoprire un legame rispettoso con la natura, oltre a tendere la mano alla sostenibilità, rappresenta soprattutto un’importante opportunità di ristabilire il precario equilibrio tra il pianeta e i suoi abitanti.
Un’architettura che si apra al dialogo con la natura è, infatti, indispensabile affinché l’uomo possa riattribuire valore alla contemplazione, alla lentezza e a una più alta consapevolezza: garantire alla dimensione del reale naturalezza, autenticità e rispetto.

Cover Photo credits: ©Gregor Neschel