Che cos’è un’ombra? Enciclopedicamente l’ombra è l’area scura proiettata su una superficie da un corpo che, interponendosi tra la superficie stessa e una sorgente luminosa, impedisce il passaggio della luce.
Materia che colpita dalla luce diventa buio, oscurità, non presenza. Eppure, le ombre sono nostre compagne, da sempre. Chi di noi non si porta dietro dei momenti oscuri?
Nella vita di tutti i giorni le ombre sono conseguenza diretta di luci e corpi. Sbadatamente diventano lo scarto, l’ignoto, il poco visto, ma nell’arte e nel design questo concetto può completamente capovolgersi.
Ribaltando il punto di vista, possiamo immaginare che l’ombra non sia conseguenza della luce ma il suo scopo primario. Ecco che quindi la luce cambia a servizio del buio.
Nella storia dell’arte abbiamo diversi esempi della fondamentale importanza dell’ombra: il contrasto con la luce è stato spesso usato per conferire drammaticità ad una scena, ma anche per ottenere un effetto tridimensionale più realistico.
Tutti siamo attratti dalle “ombre cinesi”: si frappongono le nostre mani tra la luce e il muro, generando un’ombra che all’occhio appare come un’immagine con un significato.
Materia che si dissolve trasformandosi in un simbolo, una rappresentazione.
Buio e luce, contrasti apparentemente inconciliabili ma così presenti nel romanzo di formazione di qualsiasi donna e uomo.
L’uomo accetta di frapporsi tra luce e sfondo, generando e accettando il buio, il vuoto e l’ignoto; l’ombra è il risultato di presenza che diventa mancanza.
L’imprescindibile mancanza… dove avrò già sentito questo termine?