Il Texoversum, centro di formazione per la Facoltà del Tessile e del Design dell’Università di Reutlingen in Germania, con 32.000 metri quadrati tra aule, laboratori e biblioteca è decisamente un esempio di un uso non convenzionale dei materiali tessili in architettura.
Questo progetto è nato dalla collaborazione tra gli architetti Markus Allmann, Achim Menges e Jan Knippers titolari degli studi di progettazione Allmann Sattler Wappner Architekten, Menges Scheffler Architekten e Jan Knippers Ingenieure.

Solitamente in architettura i tessuti vengono prevalentemente utilizzati per gli interni o come elementi accessori per le facciate. La facciata di questo edificio al contrario non presenta superfici tessili regolari ed omogenee bensì elementi modulari triangolari intrecciati, composti da fili di fibra di carbonio e vetro che formano un rivestimento caratterizzato da “pieni e vuoti” di dimensioni diverse.
Queste forme permettono visuale e illuminazione differenti nelle diverse aree. I moduli fungono appunto da elementi di ombreggiamento, da parapetto per la terrazza superiore, sono autoportanti e non richiedono dunque una struttura di supporto.  Una facciata e dei materiali leggeri e robusti al contempo. 

Citando le parole del Presidente dell’Associazione Südwesttextil Bodo Th. Bölzle il progetto simbolizza “(…) un laboratorio ibrido per il futuro, dove si formano giovani talenti tessili, si creano nuovi prodotti e anche nuove aziende e l’economia si unisce alla scienza in modo ancora più mirato“. Un’interessante sperimentazione che potrebbe portare ad un utilizzo più diffuso di soluzioni simili in ambito architettonico.


English version

Texoversum, new horizons for Textiles in Architecture

Texoversum, a building for the School of Textiles and Design at the Reutlingen University in Germany, with its 32,000 square metres of classrooms, laboratories and a library is definitely an example of an unconventional use of textile materials in architecture.
This project is the result of the collaboration between architects Markus Allmann, Achim Menges and Jan Knippers, founders of the design offices Allmann Sattler Wappner Architekten, Menges Scheffler Architekten and Jan Knippers Ingenieure.
Traditionally in architecture, textiles are mainly used for interiors or as additional elements for façades.
Instead, the façade of this building has no homogeneous textile surfaces but rather interwoven triangular modular elements, made of carbon and glass fibers, which create a sort of skin characterised by ‘solids and voids’ of different sizes.
These shapes allow for different views and lighting in different areas. The modules serve as shading elements and as a parapet for the upper terrace. They are self-supporting and therefore do not require additional structures. Façade and materials that are both light and robust.
Quoting the words of the President of the Südwesttextil Association, Bodo Th. Bölzle, the project symbolizes ‘(…) a hybrid laboratory for the future, where young textile talents are trained, new products and even new companies are created, and the economy joins science in an even more focused way’. An interesting experiment that could lead to more widespread use of similar solutions in the field of architecture.