Nel marzo del 2024, MoDusArchitects ha portato a compimento la ristrutturazione e l’ampliamento della “Tartan School” di Terlano.
Queste modifiche rappresentano un esempio significativo di come l’architettura possa rispondere non solo a esigenze funzionali, ma anche a una visione più ampia di integrazione nella comunità.
Situata tra Bolzano e Merano, questa scuola non si limita ad essere semplicemente un luogo per la didattica e l’apprendimento, bensì un catalizzatore della sociale e culturale.
In un contesto dal forte impatto naturalistico come quello di Terlano, immerso nei vigneti e nei frutteti, il progetto ha saputo ritagliarsi il proprio spazio in armonia col territorio, stabilendo un legame visivo e funzionale tra il centro abitato e l’ambiente circostante.
L’ampliamento della Tartan School è nato, infatti, dall’esigenza di adattare uno spazio scolastico concepito negli anni ’90 di pari passo con l’aumento della popolazione locale.
Fin dagli anni Novanta era stata ricercata una modalità per garantire che la scuola fosse a contatto con la comunità, rispettando al contempo il contesto naturale.
L’integrazione tra architettura e natura rappresenta oggi una sfida fondamentale per i progettisti contemporanei, soprattutto in riferimento alle valli alpine dell’Alto Adige, dove le forze naturali rappresentano un elemento indispensabile dell’identità locale. È essenziale che l’architettura dialoghi con questo paesaggio, ed è stato proprio questo il principio guida nel progetto della Tartan School.
I suoi progettisti hanno dunque selezionato materiali e colori che richiamino la flora e la fauna locali, dando vita a una struttura che possa fondersi con esse. La facciata in gesso, ispirata al motivo tartan, non solo impreziosisce esteticamente l’edificio, ma garantisce un senso di continuità con il contesto naturale.
La Tartan School si colloca in una posizione strategica, dove la vicinanza al nucleo del tessuto urbano e alle aree verdi non solo amplia e amplifica l’esperienza educativa, bensì incoraggia le singole famiglie a interagire attivamente con la comunità.
MoDusArchitects ha, pertanto, concepito la scuola come un dispositivo didattico ed ecologistico che implementi la dimensione umana a 360 gradi.
Gli spazi interni sono progettati per essere condivisi tra i tre programmi educativi: asilo nido, scuola dell’infanzia e centro giovanile. Questa strategia, oltre a ridurre i costi operativi, ha anche il merito di promuovere e rafforzare il “senso della comunità”, permettendo a bambini e ragazzi di interagire in un ambiente stimolante e inclusivo.
Uno degli aspetti più innovativi del progetto è la creazione di spazi che favoriscono la permeabilità tra interno ed esterno. Le ampie vetrate e i tagli trapezoidali delle pareti illuminano gli ambienti interni esaltandone, inoltre, la relazione col mondo.
Tale “apertura” si concretizza mediante la connessione diretta tra il cortile della scuola e il parco giochi pubblico, un gesto che sottolinea l’intento di creare un luogo condiviso in cui scuola e città possano incontrarsi.
In un mondo dove l’inclusione è fondamentale, progetti come la Tartan School dimostrano che l’architettura può e deve contribuire in modo significativo a costruire legami sociali e a rafforzare eticamente e strutturalmente la società moderna. Grazie ad un design attento e innovativo, MoDusArchitects ha generato uno spazio che, oltre a soddisfare le richieste educative, promuove inoltre interazioni significative all’interno della comunità. L’esempio di integrazione architettonica qui analizzato, infine, stabilisce a pieno diritto un nuovo, ambizioso, responsabile standard per l’interazione tra “spazio costruito” e “spazio naturale”.