Il paesaggio italiano è costellato di edifici storici dimenticati. La convinzione che la ristrutturazione del paesaggio storico trascurato rappresenti una risorsa preziosa per l’Italia, unita all’affermazione che le iniziative architettoniche s essenziali per questo sforzo, costituiscono i principi fondamentali del progetto architettonico di riutilizzo adattivo.
Grazie a workshop, concorsi, mostre, documentari e pubblicazioni in collaborazione con organizzazioni nazionali, istituzioni, architetti di fama mondiale e comunità locali, nasce Reuse Italy.
La benefit corporation mira ad attirare l’attenzione del pubblico su questo problema a lungo termine promuovendo attività che dimostrino la fattibilità di rivitalizzare queste rovine attraverso la ristrutturazione, sposando per la prima volta la causa del riuso del patrimonio architettonico del XX secolo.

In questo primo articolo vedremo la collaborazione con The Plan per Reuse the Castel – Ripafratta.

Il Castello di Ripafratta, una delle fortezze più importanti della Toscana, è un rudere dal XVI secolo. L’ultimo restauro fu progettato dal famoso architetto rinascimentale Antonio da Sangallo nel 1504, probabilmente in collaborazione con Leonardo da Vinci.
La rocca è caratterizzata da un recinto a pianta poligonale irregolare, occupato al centro da una torre quadrangolare, e da altre due torri adiacenti alle mura. Ulteriori tre torri di avvistamento e presidio dei sentieri di aggiramento sorgono sui colli circostanti: la Torre Centìno, la Torre Niccolai e la torre anonima. Il sistema difensivo di confine della Repubblica Pisana nei confronti dei vicini lucchesi prevedeva altre torri e fortificazioni site nelle località vicine, come la Torre dell’Aquila (detta Torre Segata) presso Filettole o la Torre di Rosaiolo presso Avane.
A partire dagli anni 2000 sono state innumerevoli e senza esito le iniziative e mobilitazioni per arrivare alla messa in sicurezza e al recupero del bene storico da parte del Comune di San Giuliano Terme, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa e dall’associazione “Salviamo la Rocca” e dall’Università di Pavia.
È possibile riportare la vita all’interno di queste mura medievali dove tanti altri hanno già fallito? La risposta a questa domanda è nelle mani dei primi 50 tra architetti, ingegneri e studenti che hanno partecipato a questo concorso, lasciando la possibilità di guardare al futuro.

2nd place
Marco Presta, Sara Spano
1st place
Lucila Castañeda Aller, Valerio Giovannini
3rd place
Filippo Bison, Enrico Berti, Anastasia Bergamo, Martina Fent

Menzioni particolari:

Convito di avervi interessato, mentre vi saluto non posso fare altro che darvi appuntamento al capitolo n.2 sul riuso adattivo della cisterna romana Piscina Mirabilis, a Bacoli.

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