L’eco-sostenibilità è un parametro progettuale che ha oramai raggiunto svariati angoli del mondo dell’architettura, dell’arte e del design di prodotto. Ma nel caso dell’artista e designer slovacco Tomáš Libertíny l’arte, e specialmente la scultura, portano il design a un livello superiore di sinergia tra opera e natura.
Libertíny ha infatti realizzato diverse opere d’arte in ‘collaborazione’ con apis mellifere, ovvero le api da miele. Con base a Rotterdam, Libertíny ha già raggiunto la fama internazionale grazie alle sue sculture, realizzate attraverso un processo la cui durata varia da mesi ad anni a seconda delle caratteristiche dell’opera. L’artista utilizza moderni mezzi tecnologici di lavorazione e rifinitura dei materiali con una filosofia di valorizzazione e preservazione della lavorazione artigianale dell’artista. In altre parole, un’utilizzo delle nuove tecnologie lontano da una concezione industriale del design.
Nel caso specifico della scultura Eternity (a.k.a. Nefertiri), 60mila api hanno costruito il loro alveare attorno all’ape regina, posizionata dall’artista al centro di uno scheletro realizzato in stampa 3D e disegnato in base ai tratti somatici della storica regina dell’antico Egitto che sono stati ricavati dai ritratti conservati al museo Staatliche di Berlino risalenti al 1345 d.C. L’opera, che ha richiesto oltre due anni per la produzione naturale e la lavorazione delle celle di cera, rappresenta un’opera dal design estremamente innovativo da un punto di vista d’intenzione autoriale: la natura come co-autrice stessa dell’opera assieme all’artista.
Oltre al suo valore innovativo, il design del progetto artistico ha un alto valore simbolico. In primo luogo, Eternity valorizza in maniera preponderante il processo creativo di un’opera d’arte. Non è un caso che sia stata conservata in una teca al museo Kunsthal di Rotterdam nel 2019 durante il processo produttivo, così che i visitatori potessero osservare dal vivo il lavoro ‘artistico’ delle api. Simbolica è, naturalmente, anche la connessione con l’ecosistema in cui non solo l’uomo è inserito inevitabilmente e quotidianamente, ma da cui dipende per il suo sostentamento. Infine, Libertíny suggerisce una riflessione sul concetto di perfezione. Le sculture sono infatti rifinite in ultima fase in favore della forma finale del ritratto, ma senza annullarne le irregolarità minori. Ciò avviene a testimonianza dell’intervento dell’uomo, talvolta eccessivo, nei confronti di una natura in grado di autoregolarsi.
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