Ad aprile 2025 ha ufficialmente aperto i battenti l’Expo Osaka 2025. La manifestazione internazionale, che ogni 5 anni allestisce ad arte una città in giro per il mondo, ha come tema principale “Progettare la Società Futura per le Nostre Vite” e nel tre sotto temi, quali “Salvare Vite”, “Potenziare Vite” e “Connettere Vite”. La riflessione è quindi rivolta a proiettare l’esistenza umana nel futuro, con grande attenzione alla sostenibilità, alle nuove esigenze e alle nuove tecnologie. L’edizione 2025 è ospitata dalla città giapponese di Osaka, all’interno dell’isola artificiale di Yumeshima, dove Sou Fujimoto Architects ha sviluppato un materplan di 60.000 metri quadri dove posizionare circa 150 tra padiglioni ed edifici di servizio.
Naturalmente ogni nazione partecipante ha progettato e realizzato il proprio padiglione-vetrina, e nelle prossime righe vedremo una micro-selezione di quelli che mi sono sembrati più interessanti.
Partiamo dal padiglione del Regno Unito, nato da una collaborazione tra lo studio londinese Woo Architects e l’impresa giapponese ES Global e interamente basato su una griglia modulare da 10 metri per 10, che ha permesso di sviluppare una struttura ampiamente prefabbricata e totalmente riutilizzabile alla fine della manifestazione. I rivestimenti esterni si ispirano alle costruzioni per bambini e regalano all’edificio un carattere forte e molto riconoscibile. La copertura con pale eoliche e pannelli solari rende il complesso totalmente autonomo a livello energetico e con minime emissioni. Gli spazi interni, invece, sono stati sviluppati da Immersive International, che ha trasformato il padiglione in un percorso immersivo dove il visitatore diventa protagonista della storia
Padiglione della Repubblica Ceca, progettato da Apropos Architects, studio internazionale con sedi a Zurigo, Praga e L’Aia. L’edificio si basa sulla forma circolare e su un percorso espositivo a spirale (forse una citazione al Guggenheim Museum di New York di Frank Lloyd Wright?) che accompagna il visitatore attorno ad un grande atrio. La struttura è totalmente realizzata in legno e pannelli di CLT (legno lamellare incrociato) che potranno essere riutilizzati al termine dell’evento, mentre le facciate sono realizzate in vetro, come celebrazione della grande tradizione vetraria ceca.
Il padiglione del Canada nasce da un progetto dello studio Rayside Labossiere e Guillaume Pelletier Architects e dalla volontà di creare un’ambientazione che ricordasse le conformazioni glaciali visibili nelle regioni canadesi del nord. La struttura quindi si ispira alle suggestive formazioni di ghiaccio, simboleggiando la forza della natura e riflettendo al contempo lo spirito caloroso e accogliente del Paese, riconoscibile negli spazi interni. Questo doppio registro, freddo e spigoloso all’esterno e caldo e invitante all’interno, raffigura il passaggio dall’inverno alla primavera, sinonimo del “Rinnovamento”, parola chiave per dare vita ad una nuova mentalità più sostenibile e consapevole.
Altra nota di merito l’ho destinata al padiglione del Brasile, concepito da Studio MK27 e Magnetoscopio. La struttura esterna leggera e indipendente che fa da involucro a un blocco interno dove si distribuiscono le funzioni espositive mi ha ricordato l’impostazione delle architetture di Oscar Niemeyer. Il padiglione presenta una superficie d’acqua che ricorda i fiumi brasiliani e celebra l’importanza dell’acqua all’interno dell’esistenza umana.
Prima di concludere facciamo una breve carrellata di altri edifici che meritano qualche parola di menzione. L’area espositiva è delimitata da un unico edificio circolare della lunghezza di 2km, chiamato Grand Ring e progettato dallo studio Sou Fujimoto Architects. Questo è realizzato interamente in legno secondo le millenarie tradizioni costruttive giapponesi. Il tema padiglione è stato invece sviluppato da Nikken Sekkei and Oki Sato (Nendo), i quali hanno ripreso la forma circolare declinandola a rappresentazione del ciclo vitale e del concetto giapponese di circolarità. Al suo interno ci saranno dei sistemi di produzione di energia a partire dai rifiuti generati durante l’evento, per mettere in mostra le potenzialità che la tecnologia ci offre per raggiungere un’economia circolare più efficiente.
Il padiglione italiano è stato progettato e realizzato dallo studio Mario Cucinella Architects e rappresenta una reinterpretazione in chiave contemporanea del concetto rinascimentale della “Città Ideale”. L’edificio, in ciascuna delle sue tre sezioni, è un inno alla creatività italiana e una manifestazione romantica di arte e artigianato tipici del nostro paese.
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