La Calabria, regione ricca di storia, vanta un ricco patrimonio culturale plasmato dalle antiche eredità della Grecia e di Roma. L’influenza della Magna Grecia, con le sue fiorenti colonie, ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo storico della regione. Oggi la Calabria conserva numerose vestigia della civiltà romana, tra cui antiche città, teatri e rotte commerciali culturali. Tra queste, spicca la Via Popilia, una strada che collegava Roma all’estremità meridionale dell’Italia, simbolo dei legami storici tra conquistatori e mercanti e promotrice di scambi culturali.
In questo contesto storico, la città di Curinga occupa un posto speciale. Secondo alcuni storici, Curinga avrebbe avuto origine dall’antica città di Lautonia, dedicata alla dea della caccia, a testimonianza dell’importanza di questa attività nelle fitte foreste circostanti.
Nelle vicinanze, il Platano Millenario, il platano orientale più grande d’Europa, è uno degli alberi monumentali protetti d’Italia, a ulteriore conferma dell’importanza storica della città. Un elemento di spicco del paesaggio archeologico di Curinga è il Complesso Termale di Acconia.

Situato nella pianura alluvionale di due fiumi, questo complesso esemplifica le realizzazioni architettoniche dell’epoca imperiale.
In epoca romana, la cura del corpo e l’igiene personale erano parte integrante della vita quotidiana e spesso costituivano attività sociali. Le terme fungevano non solo da luoghi di ritrovo, ma anche da sedi per discussioni politiche e strategiche tra personaggi influenti, influenzando l’amministrazione della regione. Il complesso comprendeva diversi ambienti, tra cui il frigidarium, il tepidarium e il calidarium, con un sofisticato sistema di canali che facilitava la circolazione dell’acqua in tutta la struttura. Inoltre, la vicinanza dell’edificio termale a un fiume garantiva un approvvigionamento idrico affidabile.
Le terme di Acconia di Curinga dovevano essere delle terme private, facenti parte di una villa costruita in epoca imperiale. Oggi occupano un’area di circa 1.000 metri quadrati, ma la loro forma ed estensione completa sono ancora sconosciute, così come la funzione di alcuni dei suoi spazi. Le aree principali che caratterizzavano le terme sono ancora chiare e visibili con un frigidarium, due calidaria e due tepidaria.


La settima edizione del progetto culturale Reuse Italy ha chiesto ai partecipanti di concepire le Terme come un sito archeologico, di proteggerlo e di renderlo aperto e visibile ai visitatori.



2nd place
Ask Lindstedt Nyberg
1st place
Lucas Delorenzi, Clara Gallardo, Guillermo Canutti, Marcos Constanzo
3rd place
Doni Hallko
I partecipanti hanno dovuto quindi progettare una struttura semplice capace di valorizzare il complesso di epoca imperiale, testimonianza di ingegneria avanzata e opulenza, nonché di grande significato socioculturale degli antichi complessi termali e dell’affascinante mondo romano antico.






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