Non so a voi, ma a me la voglia di viaggiare e scoprire nuovi mondi suscita, da sempre, pensieri vorticosi. E oggi, che la casa è diventata nostro malgrado il rifugio tout court, il desiderio di rivoluzionare l’atmosfera domestica è irrefrenabile. Quello che sogno è una scenografia cosmopolita, che sappia mixare la bellezza pura con la funzionalità spiccia. E che mi (e ci) circondi di benessere per farci viaggiare, stanza per stanza, almeno con la mente.
Non resta che pronunciare la parola magica: Japandi, et voilà, dall’incontro di due filosofie, quella nordica e quella nipponica, ecco il nuovo stile dell’abitare.
Less in more, direbbe Mies Van Der Rohe, e infatti lo stile Japandi sposa la funzionalità essenziale con un’estetica altrettanto pulita. Linee pure, filosofia zen, eleganza sofisticata: il crossover estetico colpisce nel segno. Ça va sans dire, la parola d’ordine è semplicità.
Legno, nelle tinte naturali e in varie essenze, ma anche lino, iuta, vimini, carta e bambù: i materiali naturali la fanno da padroni, così come naturali sono le nuances predilette, da mescolare a totalità polverose. Non mancano, però, accenti di colore, dal verde celadon allo smeraldo, dal blu all’ocra: da aggiungere a piccole dosi, come insegnano la tradizione scandinava e le moderne interpretazioni dello stile orientale.
Senza dimenticare il tema caldo del momento: la sostenibilità. Perché tra il fascino materico e il richiamo alla natura il nuovo stile si traduce in atmosfere a tutto benessere, per noi e per l’ambiente.
Il primo a farci sognare è l’architetto giapponese Tadao Ando che con A001P Dream Chair (“Dream” di nome e di fatto), disegnata per Carl Hansen & Son, ci avvolge con linee sinuose che plasmano il concept del relax. Tra echi della memoria (il richiamo alla sedia a dondolo della nonna) e volumi scultorei, dalla leggerezza quasi poetica, l’equilibrio stilistico sa di perfezione.
L’essenza della forma disegna la lampada GREEN-A di Kartell, firmata da Ferruccio Laviani: pulita, intrigante e rassicurante al tempo stesso, con tanto di cappello e impugnatura. Non c’è che dire, funzionalità e stile sono racchiusi in una grafica impeccabile. Chapeau. E accanto non poteva che esserci la poltrona in legno K-Wood di Philipe Starck, simbolo del design più visionario, votato all’innovazione sostenibile.
Le sfumature del grigio (effetto pietra) e il calore del legno naturale: la visione del benessere di Collezione Castelli punta sulle maxi lastre in gres Isla Tiles. Che insieme agli arredi minimali in legno e alla doccia extralarge trasformano il bagno nella spa domestica per eccellenza.
© B&B Italia Spa
“Blitz più che solo un tavolo è stato un colpo di fulmine che è passato dalla mia mente alle mani e attraverso la matita sulla carta”. A dirlo è Mario Bellini, che ha firmato questa scultorea limited edition (ce ne sono solo 100 pezzi) per B&B Italia. Potente e inaspettato, geometrico e sinuoso al tempo stesso, questo tavolo è realizzato in legno di bambù, nobilitato da una pregiata lavorazione a massello. Sottolineato, con un effetto scenico straordinario, dalla finitura interna effetto gommalacca nera.
Sembra quasi sfidare le leggi dell’ergonomia il divano Sumo progettato da Piero Lissoni per Living Divani, che gioca con la forma affusolata e inaspettatamente concava del telaio, sospeso sui piedini sottili. L’ispirazione nasce dalla posizione dei lottatori di sumo, e il risultato è “esagerato, impossibile, è come un haiku giapponese, completo dalla prima lettera all’ultima”. Parola dello stesso designer che con il suo progetto ci lascia sospesi e in perfetto equilibrio tra sogno e realtà, cullati dall’atmosfera avvolgente e sofisticata del Sol Levante.
Alessandra Dallagiovanna scrive, con carta e penna, il nostro immaginifico itinerario di viaggio. Pagina, progettata per Davide Groppi, è una lampada creata con uno speciale foglio di carta da piegare, increspare, curvare a piacere grazie alle micro ventose che aderiscono a qualsiasi superficie. Tra le pieghe, poi, una penna a LED disegna arabeschi e appunti luminosi e ci regala un’atmosfera sognante.
Il fascino dell’Oriente, la naturalezza delle atmosfere scandinave, le linee morbide e un paravento intrecciato che ci invita, con un abbraccio, al totale riposo. Piero Lissoni veste il letto Byron in massello di frassino, paglia e tessuto per interpretare l’intimità cosmopolita e definire la nuova zona notte di Porro.
Il candore sognante di un quadro astratto, lo stupore sofisticato di un cerchio imperfetto e l’inaspettato quanto sorprendente gioco di luci e ombre che inventa nuove profondità. Danyel Ribakken ci apre la mente con il suo spirito norvegese e la lampada Cassette di Luceplan diventa pura poesia.
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