Siamo a Calgary, Canada. Esattamente dove la linea della metropolitana leggera crea una spaccatura urbana tra i quartieri di Downtown ed East Village. Qui, sotto lo stesso tetto, una sala spettacoli, uno studio di registrazione, più di 30 aree d’incontro e ovviamente 450.000 libri, danno forma ad uno dei più grandi sistemi bibliotecari del Nord America, la biblioteca pubblica di Calgary.

Il progetto, realizzato dallo studio norvegese Snøhetta in collaborazione con il canadese Dialog, pensa non solo ad un edificio, ma anche e soprattutto ad un legante che trasformi l’area urbana, riconnetta luoghi e persone.
La struttura è caratterizzata da un’ellisse appuntita, come la definiscono i progettisti e sono gli stessi binari della metropolitana, seguendo un percorso a mezzaluna, che ne dettano gli spazi. La decisione di inglobare la metropolitana sollevando l’ingresso principale ricuce i due quartieri un tempo divisi, realizzando un edificio di aggregazione sociale e culturale, oltre che meta turistica.

Il progetto della public library di Calgary include, oltre a quello architettonico, anche lo studio dell’intero sistema di wayfinding. Ma che cos’è il wayfinding all’interno di spazi pubblici?
Il suo significato letterale è “trovare la strada”, ovvero, con informazioni interne all’edificio si consente agli utenti di orientarsi facilmente in ambienti per loro nuovi.
Questo sistema comunicativo ha una valenza importante nell’essere inclusivo per tutti, che si tratti di scegliere parole chiare e semplici o icone intuitive per superare le barriere linguistiche.

© Michael Grimm

Una sfida del wayfinding è quella di essere armonioso e coerente all’interno di uno spazio. Bisogna partire dall’analisi delle caratteristiche architettoniche e dalle esigenze delle persone che lo useranno. In base ai flussi del pubblico negli spazi si definirà il posizionamento degli elementi, struttura e grafiche.
Il sistema comunicativo della biblioteca di Calgary attinge proprio dal layout architettonico ed è il design della facciata, con i suoi esagoni modulari, che crea gli elementi per l’intera identità grafica. La griglia esagonale viene sfruttata per realizzare le tre forme di pannelli, che ripetuti ed incastrati tra loro identificano le aree di interesse attraverso l’inserimento di informazioni e pittogrammi.

© Snohetta

La segnaletica riprende gli stessi materiali utilizzati per gli spazi interni: due tonalità calde di legno vengono utilizzate per separare le informazioni una dall’altra, contrastate ulteriormente da superfici colorate in metallo laccato.
Visivamente, l’intera identità grafica viene percepita come una naturale continuità dell’edificio, integrandosi a pieno.

© Michael Grimm

Project designers: Snøhetta, Dialog design
Cover photo credits: © Michael Grimm


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