Si è appena conclusa a Berlino, presso l‘Aedes Architecture Forum, la rassegna Living Prototypes, un’interessante mostra che concilia due tra i temi più discussi nell’ambito Architettura e Design: la Digital Fabrication (fabbricazione digitale) e i cosiddetti Bio-Based Materials (materiali organici sottoposti a specifiche lavorazioni).

Tre gruppi di lavoro dell’Accademia Reale Danese di Copenaghen (CITA), dell’Istituto di Architettura Avanzata della Catalogna di Barcellona (IAAC)e dell’Università di Stoccarda (ITKE), in collaborazione con i partner industriali COBOD di Copenaghen, FibR di Kernen e WASP di Massa Lombarda, hanno studiato e approfondito terra, fibra di lino e bioplastiche come materiali da costruzione.

Il settore dell’edilizia, tra costruzione, uso e mantenimento degli edifici, costituisce una buona parte delle emissioni totali di CO2 in Europa. In Germania ad esempio, come riporta il comunicato stampa della mostra, sono circa il 40%. 
Se si considera che in futuro l’obiettivo è quello di azzerare queste emissioni è chiaro come ci sia ancora molto da lavorare. 
L’idea di questo progetto è quella che per questo scopo serva un vero e proprio cambiamento alla base di progettazione e costruzione.

A partire da queste considerazioni, all’interno dello spazio espositivo Aedes sono stati dunque realizzati dei veri e propri prototipi architettonici a grandezza naturale, che propongono per ciascun materiale soluzioni spaziali innovative. Il risultato è una visione di come potrebbe essere la progettazione e la realizzazione di spazi maggiormente attenti alle risorse a nostra disposizione.
Queste architetture ed i loro elementi sono stati realizzati in modo digitale a partire dalla progettazione, ottimizzata per l’utilizzo di nuovi materiali tramite specifici software e simulazioni, sino alla produzione delle varie componenti, fatta tramite macchinari. 

Nel dettaglio, l’Istituto di Architettura Avanzata della Catalogna insieme all’azienda WASP ha lavorato sulla progettazione digitale e la stampa 3d dell’argilla, un materiale da costruzione tradizionale ed economico, con l’obiettivo di massimizzare prestazioni strutturali, comfort climatico ed efficienza del processo di costruzione. 

L’Istituto per le Strutture Edilizie e la Progettazione Strutturale dell’Università di Stoccarda insieme a FibR GmbH si sono invece concentrati sulle fibre di lino. Grazie ad un processo di avvolgimento automatico delle fibre di lino si riesce a potenziare l’efficienza del materiale limitandone lo spreco ed ulteriori lavorazioni. L’obiettivo è che il materiale venga usato per progettare elementi ottimizzati che soddisfano diversi requisiti in fase di costruzione.

Il Centro per la Tecnologia dell’Informazione e Architettura dell’Accademia Reale Danese di Copenhagen (CITA) in collaborazione con l’azienda COBOD International A/S si è dedicato infine alla stampa 3d di elementi in bio plastica.
Questo materiale rinnovabile, economico e biodegradabile è stato analizzato con vari strumenti tecnologici, tra cui il machine learning (apprendimento automatico dei computer), per poter progettare sfruttando al meglio le sue caratteristiche tramite stampa 3d. I due partner si sono poi concentrati sulla progettazione di componenti per gli interni, usando in modo complementare materiali come cellulosa e colla ossea.

Il contesto di questa rassegna è quello di un progetto di ricerca europeo, promosso e guidato dall’ANCB Aedes Metropolitan Laboratory e finanziato dal programma Zukunft Bau del Ministero tedesco per l’edilizia abitativa, lo sviluppo urbano e la costruzione. 
Il principio è dunque quello che queste ricerche e la loro applicazione non si ​concludano al termine di questa mostra, ma che procedano con l’obiettivo di integrare queste tecniche nella progettazione quotidiana.
Anche per questo motivo i tre ambienti realizzati non sono una proposta in sé finita, ma vogliono essere uno spunto per presentare al visitatore ulteriore materiale di ricerca sui biomateriali e sulla fabbricazione digitale: concept, video foto e idee di tutto il lavoro svolto per il progetto Living Prototypes, di cui siamo certi, sentiremo ancora parlare in futuro!


English version

Living in the future between digital technology and biomaterials

The Living Prototypes exposition at the Aedes Architecture Forum in Berlin has just come to an end. This interesting exhibition brings together two of the most discussed topics in the field of Architecture and Design: Digital Fabrication and so-called Bio-Based Materials.
Three working groups from the Royal Danish Academy of Copenhagen (CITA), the Institute of Advanced Architecture of Catalonia in Barcelona (IAAC) and the University of Stuttgart (ITKE), in cooperation with industrial partners COBOD in Copenhagen, FibR in Kernen and WASP in Massa Lombarda, studied and explored earth, flax fibre and bioplastics as construction materials.
The construction sector, with construction, use and maintenance of buildings, accounts for a large part of the total CO2 emissions in Europe. In Germany, for example, it is around 40 per cent, according to the exhibition press release. Considering that the goal in the future is to reduce these emissions to zero, it is clear that there is still a lot of work to be done.
The idea of this project is that this requires a real change for design and construction.
Starting from these considerations, full-scale architectural prototypes have been created in the Aedes exhibition space, proposing innovative spatial solutions for each material. The result is a vision of what the design and realisation of more resource-conscious spaces could look like.
These architectures and their elements have been digitally made starting from the design, optimized for the use of new materials through specific software and simulations, to the production of the various components, done through special machines.
In detail, the Institute for Advanced Architecture of Catalonia together with the company WASP worked on the digital design and 3D printing of earth, a traditional and economical building material, with the aim of maximizing structural performance, climatic comfort and efficiency of the construction process.
On the other hand, the Institute for Building Structures and Structural Design of the University of Stuttgart together with FibR GmbH focused on flax fibres.
Thanks to an automatic fibre winding process, the efficiency of the material can be increased by limiting waste and further processing. The aim is for the material to be used to design optimized elements that fulfill various requirements during construction.
Finally, the Centre for Information Technology and Architecture of the Royal Danish Academy of Copenhagen (CITA) in cooperation with the company COBOD International A/S has devoted itself to 3D printing of bio-plastic elements.
This renewable, cheap and biodegradable material was analyzed with various technological tools, including machine learning, in order to enhance its characteristics through 3D printing.
The two partners focused then on the design of interior components, using materials such as cellulose and bone glue in a complementary way.
The context of this exposition is a European research project, promoted and led by the ANCB Aedes Metropolitan Laboratory and funded by the Zukunft Bau programme, the German Ministry for Housing, Urban Development and Construction.
The scope is therefore that this research and its application will not end at the end of this exhibition, but will proceed with the aim of integrating these techniques into everyday planning.
It is also for this reason that the three realized environments are not a finished proposal but are intended as an opportunity to present the visitor further researches on biomaterials and digital fabrication: concepts, video photos and ideas of all the work carried out for the Living Prototypes project… and we are sure we will hear more about in the future!


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