Si entra in silenzio nella Casa Mollino, sulle sponde del Po, e si resta sospesi. Tra specchi barocchi, simbologie esoteriche e geometrie d’ispirazione razionalista, il nuovo numero de Il Mugnaio, il magazine culturale di Molino Pasini, ha scelto proprio questo luogo ricco di suggestione per raccontare – visivamente e concettualmente – il proprio universo di farina e visione. Il risultato? Un’operazione editoriale che mette in dialogo la materia prima con l’opera di uno dei più enigmatici architetti italiani del Novecento, per l’appunto Carlo Mollino.
Una nuova forma di racconto visivo per un prodotto millenario
Il Mugnaio non è un catalogo, non è un ricettario, e non è nemmeno un semplice progetto di brand storytelling. È piuttosto una narrazione stratificata in cui la farina Molino Pasini si trasforma in soggetto culturale, venendo di volta in volta contestualizzato in ambienti, linguaggi e visioni differenti.
Giunto alla sua tredicesima uscita, il magazine he deciso di puntare ancora più in alto, mettendosi in gioco e mettendo in scena la propria identità all’interno di Casa Mollino, abitazione-museo progettata e mai abitata dal celebre architetto torinese. Un luogo carico di simbolismi, volumi e contrasti, il suo, legittimamente pensato come il palcoscenico perfetto per il racconto fotografico firmato da Stefania Giorgi e coordinato da Lissoni GraphX, sotto la direzione creativa di Vandersande Studio.

Casa Molino rappresenta l’architettura come visione privata
Descrivere Casa Mollino, però, non è certo un’impresa facile. Costruita negli anni ’60 nel quartiere Vanchiglia a Torino, la casa fu progettata come una sorta di set permanente (non avendo, come detto, scopo abitativo) e poi messo in opera come rifugio simbolico, spirituale e artistico. Oggi, essa è un fascinoso crogiolo di stili e culture in cui si fondono classicismo, modernismo, Surrealismo e, ben al di sopra del registro, aleggia e governa una meticolosa, maniacale cura del dettaglio.
Tra gli oggetti – tappeti orientali, velluti, elementi egizi e linee aerodinamiche – scelti con metodo e minuzia, il lavoro di Molino Pasini va inserendosi con fascinosa discrezione, distinguendosi per i propri soggetti, quelle sue proverbiali farine disposte sui mobili, incastonate in geometrie, accostate a oggetti d’arte.

La presentazione al pubblico tra cinema e documentario
A rendere l’uscita del numero 13 ancora più densa, è stata certamente la sua presentazione ufficiale, l’11 marzo 2025 al Cinema Anteo di Milano, con la proiezione in anteprima del documentario Mollino, diretto da Chiara Crespi e prodotto da Basement HQ. Un cortometraggio che esplora la figura di Mollino attraverso materiali d’archivio, testimonianze, performance e immagini della Casa (info sul documentario).
«Siamo orgogliosi di portare la nostra farina in luoghi dove il design e la cultura si incontrano» – ha commentato Gianluca Pasini, CEO dell’azienda: “Questo numero è un omaggio alla creatività italiana e al potere evocativo degli spazi”.

L’architettura dialoga con la farina
Ogni angolo della casa è diventato una pagina visiva de Il Mugnaio. La farina per dolci appare accostata a tessuti e oggetti in vetro molato; la semola per pasta fresca è fotografata accanto a una poltrona razionalista; le farine per pane e pizza emergono da geometrie riflettenti e composizioni simmetriche.
Il risultato è una sequenza di immagini che non promuove solo un prodotto, ma che costruisce compiutamente un’estetica coerente, elegante, visionaria.

Carlo Mollino: tra razionalismo e mistero
Ma chi era Carlo Mollino? Architetto, fotografo, designer, pilota di aerei e sciatore, Mollino è stato uno degli intellettuali più eclettici dell’Italia del dopoguerra. Legato inizialmente al razionalismo (fu allievo di Ponti e Levi Montalcini), se ne distaccò presto, preferendo un linguaggio architettonico più personale, fatto di curve, sensualità, mistero e libertà creativa.
Tra le sue opere più note, ricordiamo l’Auditorium RAI di Torino, il teatro Regio riprogettato dopo l’incendio del ’36 e la celebre stazione per slittovia al Lago Nero, oggi abbandonata. La sua figura è ancora oggi oggetto di mostre, documentari e studi internazionali.

Un brand magazine come ponte tra prodotto e cultura
Con questa nuova uscita, Il Mugnaio si conferma uno dei progetti editoriali più interessanti nell’ambito del brand journalism italiano. Un esempio virtuoso di come un’azienda possa raccontarsi attraverso l’arte, il design, l’architettura e la fotografia.
L’incontro tra la tradizione molitoria e l’architettura avantgarde riesce nell’impresa di creare una narrazione inedita capace di coinvolgere il lettore e valorizzare entrambi i mondi.
Una riflessione sul futuro del design tra passato e sostenibilità
In un’epoca in cui il design è sempre più chiamato a coniugare estetica, funzionalità e rispetto per l’ambiente, la collaborazione tra Molino Pasini e Casa Mollino rappresenta un esempio significativo di come tradizione e innovazione possano coesistere e arricchirsi vicendevolmente. Recuperare e valorizzare patrimoni architettonici come quello di Carlo Mollino non significa soltanto preservarne la memoria storica, ma piuttosto condividerne l’importante lascito al fine di ispirare nuovi modi di pensare la progettazione e la produzione con una maggiore attenzione alla sostenibilità e all’identità culturale. Un modello da cui designer, architetti e aziende non possono che trarre suggestioni, spunti e insegnamenti al fine di costruire un futuro tanto creativo quanto consapevole.
Photo Credits © Stefania Giorgi
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