La cosa che più mi piace dell’Architettura è che essa non si limita al mero sviluppo degli “aspetti tecnici”, anzi molto spesso è frutto di contaminazioni tra differenti discipline ed arti, che si completano e confrontano rispetto ad un determinato spazio.
A conferma di ciò desidero raccontarvi di David Tremlett: artista inglese famoso per le sue opere di wall-drawing.

Confesso che non conoscevo i lavori di David Tremlett fino a quando non ho avuto l’opportunità di ammirare la Collezione “Massimo e Francesca Valsecchi” di Palazzo Butera a Palermo. Il Palazzo, giusto per fornirvi un’immagine del contesto in cui è collocata l’opera di Tremlett, è uno degli edifici storici più affascinanti della città siciliana. Nel 2015 viene acquistato dal collezionista d’arte milanese Massimo Valsecchi e interamente ristrutturato: celebre è stato il “Cantiere aperto” in cui, durante la Biennale nomade d’Arte “Manifesta 12” del 2018, le installazioni si alternavano ai “lavori in corso” all’interno delle grandi sale del palazzo. Oggi, quella che era stata la dimora della famiglia dei nobili Branciforte, è tornata a risplendere, grazie anche al progetto architettonico e museografico dell’Architetto Giovanni Cappelletti, l’edificio ha riaperto le porte ai visitatori, diventando un nuovo punto di riferimento del capoluogo siciliano per l’arte contemporanea e il design internazionale.
Al suo interno si susseguono grandi saloni in cui è esposta la collezione privata della famiglia meneghina, costituita da dipinti, sculture, oggetti di design e non, di varie epoche e provenienze. Ai tetti settecenteschi affrescati del palazzo si alternano i soffitti dipinti di David Tremlett, che sostituiscono quelli originari andati distrutti nel corso dei secoli. Il risultato è straordinario e lascia senza fiato: le tonalità pastello utilizzate dall’artista inglese avvolgono i soffitti e le pareti delle grandi sale, i disegni e le geometrie irregolari creano dei movimenti di colore che sembrano fluttuare nello spazio.
La texture del dipinto appare leggerissima, grazie alla tecnica usata da Tremlett: il colore distribuito con il palmo delle mani, senza l’utilizzo di pennelli o altro.
Le opere di David Tremlett, innamorato dell’Italia e della sua arte, conquistano anche altri luoghi, oltre Palermo. E’ possibile apprezzarne altri esempi nel territorio delle Langhe, che già da solo è uno spettacolo senza eguali, in particolare tra i vigneti di Barolo, nelle province di Asti e Cuneo.
Tra i filari d’uva, colline verdi, cantine, borghi e paesaggi mozzafiato sorgono tre piccole chiese che, nel corso degli ultimi 15 anni, hanno fornito una “tela bianca” per l’artista inglese.
La prima è la Cappella del Barolo o della SS. Madonna delle Grazie dove Tremlett, alla fine degli anni ’90, collaborerà con il collega e amico Sol LeWitt, anch’egli esponente del wall painting. Il primo lavorerà agli spazi interni, usando come sua solita firma dei colori pastello, mentre il secondo si occuperà degli esterni in cui utilizzerà, in contrasto con il paesaggio, dei colori accesi e vivaci. Oggi la chiesetta del Barolo è un punto di riferimento e un passaggio obbligato per tutti i visitatori delle Langhe, divenendo negli anni una vera e propria icona e manifesto del wall painting.
Anni dopo, nel 2017, Tremlett tornerà nel territorio delle Langhe per il restauro della chiesa di Coazzolo, in provincia di Asti dove, per gli esterni, oltre agli usuali colori chiari, alternerà colori accesi, come l’ocra, a differenziare i vari elementi architettonici della cappella.
Come attratto da un amore indivisibile, ritroviamo il pittore inglese, appena due anni dopo, tra i vigneti piemontesi, questa volta per un lavoro commissionato dal Relais San Maurizio: struttura alberghiera di lusso che si trova nel comune di Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo.
Anche in questo caso la “tela” sulla quale dipingerà sarà la piccola la Cappella all’interno della tenuta. L’abilità dell’artista si manifesta nella capacità di integrare la sua opera con gli affreschi esistenti delle volte del 1619, realizzando pareti in cui colori accesi e decisi disegnano forme geometriche astratte.
Oggi la Cappella è un luogo di incontro e di attrazione per gli ospiti del relais, oltre a costituire l’ennesima manifestazione d’affetto di David Tremlett alle Langhe e all’Italia.
Le opere di Tremlett, tra palazzi storici e chiesette nei vigneti, rappresentano la dimostrazione di come l’arte e l’uso del colore abbiano la capacità di arricchire l’Architettura, restituendole una nuova vita e rinnovato splendore, mantenendo sempre intatto il legame con la storia e il paesaggio.
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