Si dice che l’occhio voglia la sua parte, quante volte lo abbiamo sentito dire e detto. È chiaro che le cose attorno a noi ci devono piacere e qui parliamo di design dopo tutto.
Ma se vi dicessi che anche le orecchie voglio la loro parte?

Si, perché i suoni definiscono il modo in cui viviamo. I suoni ci circondano sempre. Il vento tra gli edifici, il rumore del traffico, le risate nelle case. Ma ci sono luoghi in cui c’è bisogno di una correzione acustica, questo per evitare il fenomeno così detto di risonanza o rimbombo. Parlo di bar, uffici, ludoteche e perché no anche di spazi domestici.

Per farvi l’esempio pratico di una fastidiosa risonanza acustica, possiamo pensare a quello che avviene nei ristoranti: vi sarà sicuramente capitato di dover alzare il tono della voce per potervi fare capire tra il frastuono delle chiacchere. È qui che l’intervento dei pannelli fonoassorbenti ha lo scopo di ridurre il tempo di riverbero del suono che è la causa primaria del frastuono.

©Wood Skin

Fino a poco tempo fa i pannelli acustici avevano importanza solo a livello funzionale, trascurando il fattore estetico, venivano installati direttamente in fase costruttiva e nascosti alla vista. Oggi al contrario, l’estetica non è più solo un dettaglio, per questo vengono realizzati pannelli fonoassorbenti decorativi per interni dalle forme più insolite e realizzati in differenti materiali sostenibili.

©Wood Skin

Per risolvere lo scomodo problema dei rumori di fondo negli ambienti, vi propongo tre soluzioni con materiali ed estetiche completamente differenti tra loro, noterete in quanti modi lo stesso concetto di pannello acustico può essere ripensato e declinato in base allo stile richiesto.

L’azienda milanese Wood Skin con il progetto Fold Panel ad esempio, realizza pannelli in legno. Seguendo i principi dell’origami, rendono le superfici rigide flessibili e donano tridimensionalità alle superfici piane, con la loro estetica minimal e naturale riescono ad evocare la cultura giapponese.

©Offecct

Dall’incontro tra Offecct e la Frank Lloyd Wright Foundation invece, nascono dei pannelli acustici in poliestere riciclato. L’ispirazione qui è la famosa Ennies House costruita a Los Angeles nel 1924 dal noto architetto.

Le geometrie dei blocchi di cemento realizzati da Frank Lloyd Wright, vengono riproposte sotto forma di elegante decorazione, così da trasformare dei pannelli fonoassorbenti in opere d’arte murali che migliorano la sonorità degli ambienti. Piacevoli per gli occhi, le orecchie e l’ambiente.

Mentre i designer di MUT design studio, hanno guardato al mondo degli insetti per la realizzazione di Beetle. Pannelli come sculture tessili, che richiamano coleotteri e scarabei in diverse tonalità e forme. Assorbono i rumori in eccesso diventando anche un elemento di attrazione della stanza con un’estetica informale e giocosa. Mi sento di poter dire che avere un insetto sul muro di casa non è mai stato così bello!

Questi progetti ci mostrano come partendo da uno studio grafico di prodotto, forme puramente decorative possono allo stesso tempo adempiere anche alla loro funzione più concreta, quella di migliorare l’acustica e creare spazi più accoglienti.


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