Al centro di una Milano in via di salubrità, c’è sicuramente la riqualificazione urbana, ove possibile. È ormai noto che respiriamo aria pessima, come anche la necessità e il bisogno umano di riconnettersi con la natura. Negli anni abbiamo visto che il comune ha adottato questa “dottrina” del verde, anche se un po’ meno di quanto sperato: la verità, che non è certo una novità, è che siamo in un ambiente urbano, circondato da pianura sfruttata per le industrie.
Con le olimpiadi Milano – Cortina del 2026, la città si rimbocca le maniche per far spazio all’evento, iniziando dalla progettazione del villaggio olimpico allo Scalo di Porta Romana, la cui consegna è prevista per luglio di quest’anno.

Nel masterplan del progetto sono previsti otto elementi principali: il Parco Centrale, la Foresta Sospesa, la Eco – Zone, l’East Gate, le connessioni dal parco, un sistema di edifici, un punto di riferimento green e digitale per la città, e il Villaggio Olimpico.
Il Parco Centrale, o Parco Romana, sarà il cuore pulsante green dello Scalo, puntando a favorire la biodiversità e migliorare la qualità dell’aria. Viene presentato con ampie aree verdi, percorsi ciclopedonali e spazi di aggregazione, offrirà soluzioni sostenibili come il recupero delle acque piovane e giardini verticali. La posizione strategica dello Scalo rende questo parco facilmente raggiungibile ed accessibile con i mezzi pubblici. Il parco ospiterà aree attrezzate per il tempo libero, eventi culturali e percorsi didattici, sperando di diventare un modello di integrazione tra natura e urbanistica per una città più sostenibile.

Il Parco sarà raccordato alla Foresta Sospesa, un progetto di parco lineare sospeso che sembra ispirato alla High Line di New York, che percorrerà lo Scalo da est a ovest attraversandone tutta l’area grazie ai collegamenti e connessioni trasversali. All’inizio si era parlato di una passerella verde sopraelevata che avrebbe collegato via Ripamonti a Corso Lodi, irrealizzabile per i costi elevati e gli innumerevoli vincoli tecnici.

La Eco – Zone sarà un elemento fondamentale di una rete innovativa e sostenibile di spazi pubblici, che integrerà armoniosamente la natura e la città, promuovendo la continuità urbana e incentivando la mobilità pedonale e ciclabile. Nel concreto verranno realizzate aree verdi fruibili in prossimità della ferrovia, sfruttando lo spazio per ambienti piantumati, prati ed aree umide.

L’East Gate sarà una piazza sopraelevata, in continuità della Foresta Sopraelevata e collegata a Corso Lodi e alle Eco – Zones, considerata “hub della mobilità del progetto” e avrà la funzione di ospitare aggregazioni, esercizi commerciali ed eventi culturali.

L’intera zona sarà collegata con una serie di comode connessioni con tutte le vie limitrofe, di cui è previsto il raccordo con la Foresta Sospesa, ospitando uffici, uno studentato e la zona residenziale.


Lo studentato sarà recuperato dal Villaggio Olimpico temporaneo, con circa 1.700 posti letto, mentre gli edifici già presenti delle ex officine ferroviarie, sull’estensione dei 10.000 mq del Villaggio, saranno destinati ad aree comuni.

A progettare questa ambiziosa riqualificazione urbana è stato il team di Skidmore, Owings & Merrill – SOM, è guidato dagli urbanisti Chris Choa (Outcomist), Elizabeth Diller (Diller Scofidio + Renfro), Lee Polisano (PLP Architecture), Carlo Ratti,Nigel Dunnett con Gross.Max. e LAND e Alejandro Gutierrez (Arup).
I progettisti si sono occupati dei diversi compiti necessari alla realizzazione del progetto, come studio delle infrastrutture e analisi della sostenibilità, studio del landscape e della creazione di ambienti urbani di interazione sociale. Inoltre un team di consulenti specializzati si è impegnato a rendere possibile la progettazione della rete di mobilità e occupandosi dei temi legati all’ingegnerizzazione dell’architettura e del paesaggio.
Si tratta di un progetto di riqualificazione urbana molto ambizioso che ci dà speranza per un futuro più green e sostenibile, per davvero, anche se alcuni elementi purtroppo non verranno realizzati come promesso dal masterplan. Sarebbe comunque la dimostrazione che riqualificare aree ferroviarie (e non solo) in disuso si può fare, come in molti altri paesi di tutto il mondo. L’idea di un parco lineare è grandiosa, gli spazi comuni credo che verrebbero veramente utilizzati per i loro scopi e i dati su quanto ci farebbe bene avere sempre più verde parlano chiaro. Dopo aver letto informazioni e visto render idilliaci, aspetto con impazienza questo luglio non molto lontano.
Fatte tutte queste previsioni vi offro uno spunto di riflessione, banale ma per niente scontato: la Natura ci ospita, essendo sulla Terra da molto prima di noi, non siamo noi ad ospitare lei.
Photo courtesy © Scalo Porta Romana
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