Laguna B non è il solito vetro di Murano. Lontano dall’immaginario a cui siamo abituati ad associare questa tradizione centenaria, il brand di arredo per la tavola è tutto il contrario di quello che ti aspetti da un’azienda muranese: una start-up di sei giovani creativi e imprenditori con una fortissima sensibilità ambientale e una comunicazione super pop, che ha all’attivo collaborazioni con brand di moda, designer e gallerie d’arte, un programma di scambi con una scuola di vetro americana, e la ricostruzione di un isolotto che possa bilanciare le emissioni di Co2 dell’azienda. A Venezia (e nel mondo) i ragazzi di Laguna B hanno molto da fare, e anche molto da insegnare.

Anche se vedendola oggi non si direbbe, Laguna B ha già venticinque anni di storia, una storia iniziata dalla mente creativa di Marie Brandolini D’Adda, moglie di Brandino e madre di Marcantonio, che ha preso le redini dell’azienda nel 2016, dopo la scomparsa della madre. Marie Brandolini è stata una figura iconica a Venezia – celebrata e ritratta ovunque per il suo stile, la sua cultura e la sua eleganza – e altrettanto iconiche sono le collezioni che ha realizzato, tutt’ora parte fondamentale della produzione del marchio. Nel 1996 Marie ebbe l’intuizione di reinterpretare il goto de fornasa, una tipologia tradizionale di bicchiere muranese, che oggi vediamo ovunque ma che un tempo veniva realizzata dai maestri vetrai con gli scarti della lavorazione del vetro, per dissetarsi durante le calde giornate nelle fornaci. Marie nobilitò il goto, riprogettandolo e reinventandolo in chiave contemporanea, standardizzandone in un certo senso la produzione verso un’estetica forte, vivace ma mai casuale.

Oggi Laguna B è molto cambiata rispetto al passato. Marcantonio Brandolini d’Adda e il suo team hanno rivoluzionato l’immagine dell’azienda investendo tantissimo in comunicazione, collaborazioni con artisti e designer, nella creazione di contenuti e in progetti speciali che valorizzassero Venezia, Murano e la laguna. Ho incontrato Marcantonio a Palazzo GiustinianBrandolini, l’incredibile residenza di famiglia del ‘500 e sede operativa di Laguna B, per parlare dei valori, dei progetti e degli obiettivi del marchio. Ma soprattutto del futuro del vetro di Murano.

DT – Avete preso una tradizione antichissima e l’avete resa pop costruendoci sopra una nuova estetica. Perché l’avete fatto?
MBA – Il percorso che abbiamo intrapreso in questi anni, dal 2016 in poi, è iniziato col cercare il più possibile di aggiornare l’immagine sia di Murano che della nostra azienda. Nel 2016 siamo arrivati su un’isola in cui l’immaginario comune è sempre stato legato alla tradizione, si ha l’idea di un ambiente chiuso in cui si lavora ancora alla luce della candela…Per questo abbiamo cercato di fare il contrario di quello che facevano i nostri competitor: lavorare con giovani creativi, investire da subito nella creazione di contenuti e nella grafica, cosa che a Murano non è mai stata veramente fatta. Murano si è sempre concentrata sulla qualità della produzione ma la qualità della comunicazione è sempre stata zero.

DT – Forse non ne ha mai avuto bisogno finora.
MBA – Diciamo che in realtà negli ultimi vent’anni ne avrebbe avuto bisogno. Anche perché la competizione del vetro nel mondo è sempre più presente. Basta guardare il vetro artistico negli Stati Uniti, la produzione di lampadari in Repubblica Ceca, Marocco e quant’altro…e la terraferma. Certamente Murano avrebbe dovuto da subito investire su una comunicazione forte e unita: così non è mai stato. 

DT – Qual è la vostra idea di Design?
MBA – Ecco in realtà non ci concentriamo davvero sul Design del prodotto. Abbiamo avuto una gran fortuna perché siamo partiti da collezioni di oggetti da tavola molto iconiche, che erano state create da mia madre. Abbiamo scelto di valorizzare queste collezioni, investire nella comunicazione e cercare metodi di vendita più efficienti, come l’e-commerce. Quando abbiamo iniziato nel 2016, a Murano siamo stati il primo marchio a vendere online.

DT – Le collezioni che voi distribuite sono quelle originali di oltre vent’anni fa?
MBA – Diciamo che per l’ottanta per cento sì. Poi avevo sviluppato un paio di collezioni nuove, ma ti dico…io non sono particolarmente amante del Design.

DT – Perché?
MBA – Sono appassionato di altro: mi piace fare impresa, e l’idea di costruire qualcosa che possa crescere nel tempo attorno a dei valori contemporanei.

DT – Quindi è sulla comunicazione del marchio e dei suoi valori, che si fonda la vostra azienda?
MBA – Non solo sulla comunicazione del marchio, ma anche su ciò che l’azienda può portare alle generazioni che verranno. Questo è qualcosa a cui ci dedichiamo particolarmente, e lo facciamo sotto forma di progetti. Crediamo che le aziende debbano riuscire ad apportare valore alle generazioni future, che significa fare un prodotto che porti benefici sia alla società, che all’ambiente, che alla cultura. Per questo abbiamo iniziato Autonoma, che è diventato un dipartimento interno all’azienda e qualcosa di fondamentale per noi: è un progetto nato nel 2016 in collaborazione con la Pilchuck Glass School aWashington, che ha l’intento di riportare passione nell’isola di Murano. Perché ci rendiamo conto che i muranesi, le persone autoctone dell’isola, questa passione la stano perdendo.

DT – Cosa fa Autonoma?
MBA – Autonoma negli anni passati si è occupata di lanciare dei workshop e finanziarli, coinvolgendo ragazzi dal mondo intero che già lavoravano il vetro, invitandoli qui a Murano attraverso il network di questa istituzione americana, per far conoscere loro l’isola e le opportunità che Murano può offrire anche a loro. Con l’intento che prima o poi queste persone possano trovare qui un luogo in cui farsi vedere, poter vendere e coltivare la loro passione per il vetro. Siamo convinti che portando queste persone a Murano, riporteremo la passione a Murano.

DT – A Murano, che sembra un ambiente molto conservatore, questi contributi sono ben accolti?
MBA – Sì, ma certo. Anzi, sono degli stimoli. Da parte delle persone che lavorano a Murano c’è una gran voglia di scoprire quello che c’è al di fuori: con Autonoma abbiamo mandato due o tre maestri di Murano in America a lavorare in questa scuola (La Pilchuck ndr), e sono tornati con un grande entusiasmo. È molto importante fare questi scambi perché quando vai fuori da Murano capisci anche quale potrebbe essere il suo futuro.
Negli ultimi tre anni sono venute persone da tutto il mondo, dai 18 ai 35-40 anni. Persone super interessanti che magari hanno vissuto in tutto il mondo, e poi aperto una propria fornace costruendosela da sé, anche in modo rudimentale: che poi da quella fornace venga fuori un bicchiere tutto storto, contorto e agli occhi di molti brutto…beh in realtà non lo è, anzi. È molto più bello di un bicchiere tutto pettinato, perché dentro c’è una vera e propria storia, una passione: la senti. Per me è questo il Design. Per me il Design è la passione del fare, la capacità di raccontare storie, di mettere sé stessi in ciò che si fa.

In tutto ciò Laguna B ha anche una barca personalizzata – quella su cui tutti vorremmo salire prima o poi – per portare in giro i loro clienti e i loro partner.

DT – Ho visto ormeggiata la vostra barca in Calle Remer. Cosa ci fate?
MBA – Principalmente ci portiamo i nostri clienti, per far scoprire loro la nostra realtà a Murano, i nostri fornitori, e quello che di solito di Venezia non si vede. Li portiamo a scoprire il vero valore della laguna, e cioè quello di essere un’importante componente per il futuro della città. Se non viene fatto un vero e proprio lavoro sulla laguna di Venezia, la città sparirà di conseguenza: è stata molto abusata negli anni.
Anche per questo abbiamo fondato e finanziato Vital, un progetto che ha l’intento di valorizzare al massimo il capitale naturale della laguna. Il nostro primo progetto è stato Offset che ha come obiettivo generare crediti di carbonio che possano bilanciare la footprint ecologica della nostra azienda. Abbiamo firmato accordi con l’Autorità Portuale di Venezia per ricostruire un’area lagunare ripopolandola con piante autoctone: saremo una delle prime aziende in Italia a bilanciare le emissioni di Co2 localmente, e questo è qualcosa di molto ambizioso.La nostra barca porta gli ospiti anche lì, a vedere quello che facciamo in laguna.

DT – Quali sono i vostri piani per il futuro, come volete evolvere?
MBA – Al momento stiamo lavorando per ampliare le nostre collezioni iconiche, sviluppare collaborazioni con designer e altri brand. Poi abbiamo in programma di dedicarci sempre di più alla realizzazione di opere uniche, che realizzeremo nella nuova fornace in cui avremo uno spazio produttivo nostro, con un forno ad altissima efficienza energetica, dotato di recuperatori di calore in grado di generare elettricità. Questa fornace è una delle più belle di Murano: un forno piccolo che ci permetterà però di fare un prodotto molto molto ricercato. Qui faremo solo pezzi unici, non utilizzeremo nessun tipo di componente semilavorato: useremo solo semilavorati prodotti all’interno della nostra fornace in modo di avere maggior controllo su quanto scartiamo e sull’impatto ambientale. Sperimenteremo sempre di più con nuovi tipi di vetro, inseriremo una componente di vetro di Murano riciclato.

Parlando con Marcantonio, si ha l’impressione che il motore del loro lavoro, il fattore che motiva le numerose attività e progetti di cui Laguna B si occupa, sia la ricerca di un futuro realmente sostenibile–da tutti i punti di vista- per il vetro di Murano.

Secondo il maestro Giorgio Giuman, intervistato in un corto che l’azienda ha realizzato nel 2017, “Solo l’arte può salvare Murano”.L’arte sì ma anche, più in generale, la cultura. E Laguna B alla cultura ci tiene molto: il loro sito contiene, oltre allo shop, tantissimi video e cortometraggi di informazione e sensibilizzazione sull’ambiente lagunare, le testimonianze dei maestri di Murano, una collezione di cartoline su cui alcuni artisti hanno riportato il loro point of view (P.O.V.) sulla città di Venezia, e una sezione in cui è possibile prenotare una gita a bordo della famosa barca. Laguna B è un progetto fortemente innovativo che promette di guidare un’evoluzione positiva e sostenibile del design muranese. Per ora, rimane sicuramente il miglior acquisto che possiate fare per la vostra tavola.

PhotoCredits: © Laguna B