Carlotta Perissinotto è architetto mentre Alessandro Ruga si occupa di product design, exhibition design, interior design e comunicazione.
Carlotta cresciuta a Pordenone, nel Friuli, con il padre che lavorava nel settore dell’arredo e la mamma con un negozio d’antiquariato, inizia da bambina a respirare il profumo dei mobili. Fin dai tempi della scuola elementare ama disegnare con matite e pastelli e la maestra intravede in lei la sua vena fantasiosa unita alla razionalità che la porteranno ad architettura.
La sua passione è lo sport ed in particolare il nuoto che intraprende anche a livello agonistico fino all’età di 18 anni.
Arrivato il momento della scelta universitaria, Carlotta senza esitazione decide per architettura e si trasferisce a Venezia, approfondendo il suo interesse per il restauro; dopo la laurea e l’esame di stato parte per un’esperienza in una grande città, Londra, nella sede inglese di Poliform.
Alessandro cresce in Brianza ed è un bambino curioso, con genitori che proseguono l’attività del nonno falegname e verso la fine degli anni settanta, con il boom delle porte a soffietto, al lavoro artigianale del legno si aggiunge la tecnologia dei vari macchinari per la realizzazione di porte.
I giochi di Alessandro bambino sono il Lego e le costruzioni con gli scarti del legno della falegnameria, intervallati da strimpellate di chitarra, fisarmonica e pianola; non ha una grande predisposizione per il disegno e dopo aver terminato la scuola di ragioneria con fatica, inizia subito a lavorare insieme al padre che nel frattempo dalle porte è passato agli articoli per la casa; Alessandro si appassiona al mondo del tessile e più ampiamente al mondo dell’ arredamento e a 27 anni si iscrive ad architettura al Politecnico di Milano, presso una sua sezione a Como dedicata al design dell’arredo e facendo esperienza in alcuni studi di architettura: trovando deludente queste esperienze professionali, decide di andare all’estero partendo per la Poliform di Londra.
Proprio qui lavorando in due posizioni diverse, per la prima volta i due ragazzi s’incontrano: Carlotta è prima in reception e poi nel dipartimento dei complementi, dove ha iniziato a progettare arredi, e lì conosce Alessandro arrivato da alcuni mesi.
A fianco dell’esperienza lavorativa, complice la comune passione per i pub ed i locali, nasce un’amicizia che si trasforma poi in una storia d’amore.
L’esperienza assai formativa in Poliform dura due anni: non solo vendita dei prodotti, ma progettazione di arredi realizzati su disegno per gli interni di appartamenti e ville lussuose.
Al rientro in Italia le strade lavorative si dividono: Carlotta a Pordenone e Alessandro a Milano per nuove esperienze e si ritroveranno nuovamente insieme a Roveredo in Piano, Friuli, dove la coppia si sposa, vive creando una famiglia con un primo figlio e poi un secondo e diventa lo studio professionale Ruga.Perissinotto.
È una casa rurale friulana, in sasso di fine settecento che racchiude nello pseudonimo di “casa 1796“ il loro mondo: diventa un progetto di vita per la famiglia e per il lavoro dove le due strade si abbracciano. I progetti dello studio Ruga. Perissinotto sono soprattutto per aziende di arredamento dove primeggiano il legno ed i tessuti, gli amori di Alessandro.
Carlotta e Alessandro sono una coppia romantica e questa caratteristica si riversa anche nell’approccio lavorativo: per loro è importante la cura dei rapporti interpersonali con il cliente e la condivisione dei pensieri, ascoltarlo per conoscere e stabilire un’intesa che crei il feeling che permette di raccontare una storia vera e che emozioni.
Oltre all’esperienza, alla professionalità, alla curiosità, i due architetti mettono passione e studio nel progettare che è conseguenza della stessa ricerca che quotidianamente mettono nella loro vita.
Vivendo in un luogo che non è la città, si trovano immersi nella natura a contatto con materiali come il legno, la pietra, le piante che ispirano i loro progetti e le foglie che sono diventate motivo di raccolta e studio per Alessandro ed il figlio più grande; così come i ritmi lenti del vivere nella campagna influiscono nella fase di ricerca e di definizione del concept dei progetti.
Dai racconti di Carlotta e Alessandro capisco quanto siano importanti le loro passioni: ambedue amano l’acqua, Carlotta esclusivamente quella del mare, Alessandro anche quella del fiume e del lago. Non rinunciano alle vacanze estive passate ogni anno a Pantelleria, l’isola che gli Arabi chiamavano “Ben el Riah” (figlia del vento).
Alessandro adora il legno perché ricordo dell’infanzia, perché profumo di segatura, perché è lavoro manuale, perché è la materia che si trasforma, perché caratterizza i primi progetti; questo elemento unito all’acqua è il simbolo, la sintesi di un loro sogno……andare per mare su una barchetta di legno. La vicinanza dell’acqua è necessaria, anche solo quella del canaletto che passa nel campo vicino casa e che di notte si sente scorrere: l’acqua che crea poesia e con quella poesia Alessandro e Carlotta ogni giorno intraprendono il loro viaggio condividendo la vita con i figli, con il lavoro, con loro stessi: motivano la continua ricerca che si trasforma in scoperta.
Questa storia l’ho scritta seguendo le tracce che Carlotta ed Alessandro hanno lasciato mentre li ascoltavo in un talk presso il Salotto di Milano e poi in un incontro davanti ad un caffè, ma Tracce è anche un progetto Ruga.Perissinotto.
“Tracce è un’indagine storica alla riscoperta di una cultura che affonda radici profonde nel suo territorio, fatto di valori antichi e di gesti sapienti, come quelli delle donne che filavano in casa. Tracce come le tracce del passato, come il lascito delle tradizioni che abbiamo trovato tra le memorie dei documenti e che vogliamo raccontare attraverso il nostro progetto. Tracce come i segni lasciati dagli animali sul sentiero, un sentiero ricco di spunti, un percorso affascinante che vogliamo esplorare fino in fondo. E lo vogliamo fare in silenzio per non stravolgere i valori che abbiamo scoperto.”