Antonella Pugno e il suo studio di architettura: uno spazio in cui creare, un laboratorio di idee, il luogo dove si sprigiona la fantasia; dove l’immaginazione è libera di tentare nuove strade, di osare laddove non è ancora arrivata, di osservare prospettive insospettate. 

Antonella nasce a Genova dove vive e lavora: nella città vecchia dove l’odore del salmastro del vicino mare s’infila tra i carruggi e si mischia con il profumo della focaccia che cuoce nei tanti forni.
Antonella disegnava fin da piccola e la immagino nata già con le matite colorate tra le sue piccole dita. Fin dai tempi delle scuole elementari amava nascondersi sotto il letto, dove teneva la scatola dei colori e un album da disegno e lì passava ore, quasi dimentica dai genitori; era un modo per isolarsi, a volte anche troppo, e vivere in un mondo di piacevole fantasia.

Ai tempi delle scuole elementari dalle suore amava disegnare alla lavagna con i gessetti ed i suoi soggetti erano principalmente principesse e dame: nel ripercorre la sua infanzia, Antonella si ricorda di una mattina in cui durante l’intervallo era rimasta in classe a disegnare sulla lavagna e le suore l’avevano punita per non aver condiviso il tempo giocando con gli altri bambini.
Se la scintilla per il disegno era scattata già alle elementari, durante le medie il fuoco divampa grazie ad una favolosa insegnante di disegno artistico che la rapisce. Per la grande attitudine di Antonella verso il disegno, l’insegnante suggerisce ai genitori d’iscriverla al liceo artistico e qui Antonella compie i primi passi verso l’architettura incantandosi a progettare case e musei durante le ore di lezione. Il liceo artistico è anche il tempo i cui Antonella inizia ad usare i pennelli per sciogliere i colori nell’acqua e nell’acquaragia e gli acquarelli o gli olii diventano la possibilità di esplorare nuovi mondi e diventare più aggressiva. Terminato il liceo, dopo un breve momento d’indecisione nello scegliere tra Accademia ed università, la voglia di progettare vince e Antonella s’iscrive alla Facoltà di architettura a Genova, nell’anno in cui la sede viene trasferita nel centro storico in un edificio disegnato dall’architetto Gardella.

Durante l’università accanto all’attitudine e alla passione di Antonella verso il disegno che si era sviluppata da bambina anche grazie alla mamma, disegnatrice per passione e amante di ogni forma di decoro e grazie all’arte che sempre la mamma le aveva fatto conoscere attraverso l’enciclopedia di arte, dagli Egiziani all’arte contemporanea, e regalandole libri sugli impressionisti e su Leonardo Da Vinci, si concretizza quello che era stato il suo gioco preferito. Da bambina aveva trasformato un grande comò della camera in abitazione, una casa per due bamboline dove nei cassetti con mensoline divideva le stanze riempiendole con arredi e oggetti che venivano disegnati e dipinti con matite e pennarelli, dopo essere stati realizzati con il Pongo e il DAS.

Gli anni di architettura sono di crescita ed evoluzione, passati disegnando a mano sul tecnigrafo con lucidi e lamette, con rapidograf che schizzano china ovunque, pieni di emozioni e vibrazioni. Già durante gli studi universitari Antonella inizia a lavorare in uno studio professionale, dove resterà per qualche tempo anche dopo la laurea prima di cominciare l’attività professionale come libera professionista, sempre incantata dallo studio dello spazio e la distribuzione degli ambienti.

La forza di Antonella per affrontare i progetti architettonici sono la sua manualità che esprime con i pennarelli Pantone sui lucidi per creare gli schizzi, il concept che gli assistenti poi traducono, con i sistemi informatici, in progetti esecutivi; l’ispirazione che viene dalla quotidianità della vecchia Zena e soprattutto dal mare: non quello vacanziero della spiaggia, ma dal porto con la stazione marittima e la Lanterna, con i cantieri, le gru ed i containers, con il via vai delle navi da crociera e mercantili.

E ancora la grande determinazione che la fa restare sul progetto anche di notte, perché come dice lei “finché gli spazi non girano l’anima non si quieta e lei non si addormenta”. E al di sopra di tutto è la grande passione per il suo lavoro che in alcuni momenti della vita l’aiuta anche ad uscire da situazioni personali difficili.
Ad un certo punto della vita il lavoro va ad intrecciarsi con la sfera personale, quando Antonella diventa mamma e questa sarà un’esperienza che la maturerà come donna e come professionista: a quel punto i suoi figli diventeranno una nuova fonte d’ispirazione.

Antonella Pugno è felicemente architetta e la sua carriera inizia 22 anni fa: gli allestimenti fieristici restano il suo primo amore. Per la Fiera del mare ed il Salone nautico di Genova realizza consulenze progettuali per interventi interni agli spazi della fiera e per l’allestimento delle manifestazioni in calendario.

Collabora con Nolostand S.P.A per allestimenti e spazi espositivi, con Musiquarium per relazioni tecniche e progettazione stand, con Opera Progetti per la progettazione di scenografie. Allestire uno stand o uno spazio espositivo è per Antonella un grande momento teatrale: progettazione e realizzazione avvengono in tempi strettissimi e l’area deve essere funzionale, pronta all’accoglienza del pubblico. L’architetto crea con passione, si trasforma in attore sul palco e va in scena.

Si dedica da anni al settore Office con progetti, realizzazioni e consulenze per Costa Crociere, per F.LLI COSULICH e uffici vari; nel suo curriculum ci sono anche progetti di Retail e nel settore Residential troviamo progetti di appartamenti a Genova ed in altri paesi della Liguria.

Dal 2010, per un certo periodo in collaborazione con l’architetto Paolo Lanfranconi, si occupa di bio architettura realizzando oltre ad appartamenti e palazzine, gli uffici di SPA stampaggio plastiche affini a Rossiglione nell’entroterra genovese: il progetto con attenzione verso il risparmio energetico e rispetto per l’ambiente riceverà il certificato Casa Clima GOLD NATURE.

L’incontro con SPA sarà, successivamente l’occasione per Antonella di dedicarsi al design con il suo laboratorio Arkitectonica, quando camminando nell’azienda tra gli scarti di plastica stampata proverà ad illuminarne uno vedendolo rinascere. Da quello sfrido di produzione nascerà l’idea di lampade come oggetti d’arte unici che si realizzeranno col nuovo marchio di eco design Dixpari che debutterà all’Euroluce di Milano grazie uno stand progettato da Antonella, presentando le nuove lampade Alone e Macramè.

Ascoltando le parole di Antonella che ripercorrono gli anni passati, mi torna alla mente un pensiero del libro che scrissi sul progetto della sede di Costa Crociere a Genova nel 2010, di cui fui, come architetto, direttore artistico e fu l’occasione di collaborare con Antonella.

“… L’architetto Antonella Pugno, come curatrice degli interni degli uffici, oltre che una collega con la sua esperienza sulla funzionalità degli uffici, sui percorsi e gli spazi, è stata una piacevole compagna che mi ha portato per i vicoli di Genova e mi ha raccontato la città. Il rapporto di affetto e simpatia ha reso la collaborazione ancor più interessante“.

La storia finisce qui, con una frase di Antonella: “amo progettare, disegnare e perdermi completamente nelle mie prospettive fatte a mano, sporcarmi di colore, creare sulla carta e con la materia “.