Se ci fermassimo a pensare a quanto tempo trascorriamo quotidianamente all’interno degli edifici sarebbe naturale sentire la necessità di progettare degli spazi che ci trasmettano una sensazione di benessere e in cui ci sentiamo a nostro agio. Questa riflessione, semplice ma allo stesso tempo così vera, è alla base della filosofia progettuale dell’interior designer londinese Ilse Crawford, fondatrice di StudioIlse e del dipartimento Man and Wellbeing alla Design Academy Eindhoven nei Paesi Bassi.

Per Ilse Crawford, i cinque sensi sono totalmente coinvolti nell’esperienza che l’uomo fa di un luogo ed è lui, con i propri bisogni e le proprie sensazioni, ad essere al centro del processo creativo. Così, seguendo questi principi, si crea empatia tra l’ambiente e chi ne usufruisce. Questi concetti sono ben espressi nell’allestimento realizzato all’interno del Loft della VitraHaus, progettata a Weil am Rhein da Herzog & de Meuron.

Nel 2014, infatti, StudioIlse ha ribaltato le regole tradizionali dell’esporre in showroom attraverso un nuovo linguaggio con cui raccontare alcuni dei prodotti più rappresentativi delle aziende Vitra e Artek.
L’idea è stata quella di immaginare un allestimento con un carattere domestico, informale, in cui due padroni di casa immaginari Harri e Astrid, musicista e scenografa, ci accolgono a casa loro.

Ogni angolo dell’abitazione di questa coppia finlandese-tedesca è un espediente narrativo che ci racconta la loro storia e allo stesso tempo quella degli oggetti che la caratterizzano. Un pianoforte, un cavalletto, pareti tappezzate di disegni e foto, fanno da sfondo ad alcuni dei più famosi pezzi di design del Novecento.

Nell’ambiente si riconoscono lo sgabello Stool 60 e la Paimio Armchair 41 progettati da Alvar Aalto attraverso l’uso magistrale del legno curvato.

Visitando ogni angolo del loft non si ha mai la sensazione di essere in uno spazio commerciale ma in una casa che, pur nella finzione, sembra realmente vissuta.
È un concept semplice ma innovativo ed è lo stesso che Ilse Crawford applica, anche se con una differente finalità, al progetto di ristrutturazione dell’Ett Hel Hotel a Stoccolma.

La casa di un funzionario del governo e di sua moglie, costruita nel 1910, viene trasformata in un hotel che si allontana dalla sua declinazione più tradizionale per diventare un luogo di passaggio in cui sentirsi a casa anche a chilometri di distanza dalla propria.
Gli spazi comuni incoraggiano gli ospiti a riscoprire il piacere di stare insieme, così come il grande tavolo da pranzo invita alla convivialità. La libreria e le comode poltrone creano spazi intimi in cui fermarsi a leggere e a rilassarsi, tutto rimanda a quella sensazione di benessere che si prova quando si è a casa di un caro amico.

Ilse Crawford con i suoi progetti risveglia le emozioni più genuine con l’obiettivo, come lei stessa afferma, di “rendere l’ordinario straordinario”.

Anche Netflix le ha dedicato una puntata della serie Abstract: the art of design raccontando la sua storia che vale davvero la pena di ascoltare!