Dopo 25 anni, l’architetto Lee F. Mindel, fondatore insieme a Peter L. Shelton dello studio Shelton Mindel & Associates ha reinventato il suo pluripremiato Chelsea Duplex trasformandolo in un luogo vivace e ricercato.
Da collezionista di arte moderna, arte contemporanea e di oggetti di design, ha deciso di rinnovare il suo appartamento al dodicesimo piano di un edificio situato nel quartiere Flatiron di New York alternando nei suoi spazi domestici delle creazioni uniche.
Già prima di questo rinnovamento concluso a marzo del 2020, l’appartamento presentava notevoli elementi d’interesse: primo tra tutti il suggestivo spazio circolare che fa da snodo per gli ambienti della casa, la grande terrazza con vista su Manhattan e la scala realizzata in acciaio inossidabile che con un andamento sinuoso conduce fino alla copertura.
Come ha dichiarato Mindel, il desiderio di modificare la sua casa attraverso un’estetica che lo rappresentasse, è stata una lezione importante se ci si ferma a riflettere su come dovremmo affrontare la nostra vita post Covid. Grazie alle opere d’arte e di design, gli ambienti hanno guadagnato infatti una nuova luce e personalità rendendo piacevole tempo che si trascorre nella propria casa.
Appena entrati nello spazio circolare, si viene colpiti da una serie di oggetti che, se pur con provenienze e tecniche diverse, si integrano bene tra di loro. Ritroviamo una torre di carta piegata realizzata da Irving Harper due panche in marmo di Zaha Hadid, uno studio scultoreo in metallo di Bruno Mathsson e accanto una lampada in ceramica di Georges Jouve. Sullo sfondo, appoggiato su due sgabelli Pols Potten c’è una litografia colorata di Ugo Rondinone. Questo spazio così suggestivo ospita anche un’installazione di luci al neon dell’artista Floor van de Velde.
Spostandoci accanto alla zona pranzo, in un angolo accogliente e confortevole, ci sono due poltrone firmate da Alvar Aalto, le sedie di Jørn Utzon e un divano di Antonio Citterio per B&B Italia. Anche questo angolo ospita delle opere d’arte: un quadro di Tricia Rumbolz è appeso alla parete e di fianco c’è una scultura in legno di Ricardo Santamaria.
La commistione tra opere d’arte e oggetti d’arredo è talmente forte che Mindel ha acquistato appositamente il tavolo del soggiorno di Tom Dixton per collocare tre sculture in ceramica dell’artista Wouter Dam. In lontananza, cattura l’attenzione la lampada curva, un pezzo unico commissionato a Maarten Baas.
Passando alla zona notte, sulle pareti della camera da letto impreziosite da pannelli in legno di sicomoro, è allestita una fotografia di Christopher Beane.
La meraviglia continua nel padiglione posizionato in copertura dove, tra le tante firme prestigiose, ritroviamo una lampada progettata da Ignazio Gardella, sulla destra.
Infine sul terrazzo, che si apre su una vista privilegiata sulla città, cattura l’attenzione una scultura in bronzo realizzata da Joel Fisher mentre gli arredi esterni sono di Richard Schultz per Knoll.
La nuova veste che Lee F. Mindel ha dato alla sua casa è la traduzione di una raffinata ricerca estetica, mai ostentata ma bilanciata ed elegante. Ogni pezzo esposto trova la sua collocazione senza prevalere sugli altri, tutto è misurato e colpisce chi diventa improvvisamente visitatore di questa “mostra” domestica che parla di sé.
Photo credits © Michael Moran/Otto