Le idee green per il design d’interni non smettono mai di stupire per varietà di temi, applicazioni, ispirazione e provenienza geo-culturale. Di certo, non è la prima volta che una buona idea di design arriva dal Giappone.

Dopo gli approfondimenti di Designtellers sull’arte della riparazione del kinstugi e le decorazioni living d’ispirazione nipponica tra fiori di ciliegio, pesci rossi etenugui, oggi vi parlo di kokedama. Si tratta di una sfera di terra (detta dama) ricoperta di muschio (ovvero il koke) che racchiude al suo interno radici o semi, ed è una tecnica che risalirebbe a quattro secoli fa.

© Kokedamaroma.com

È, in buona sostanza, la pratica di creazione di piante senza vaso. Nonostante i giapponesi la considerino l’alternativa “povera” della coltivazione del Bonsai, la pianta kokedama è simbolo di amicizia e cordialità in quanto era l’omaggio che l’ospite regalava anticamente al padrone di casa in occasione della “cerimonia del tè”. Una volta che le sue radici fuoriuscivano dalla struttura sferica, doveva essere invasata o piantato in giardino, suggellando metaforicamente l’amicizia tra ospite e padrone di casa.

Le applicazioni sono vaste: dalle piante ornamentali a piccole piante fruttifere come le fragole, fino ai più classici arbusti e Bonsai. Sono inoltre indicate piante come le felci e le piante grasse, che hanno il grande vantaggio di non necessitare di illuminazione solare diretta, oppure ancora ciclaminiedera ed erbe aromatiche. Ecco qualche esempio:

© Petite Planet Kokedama Studio by gergelyhideg

È interessante osservare come le profonde radici culturali si evolvano in maniera naturale verso una soluzione d’arredo tanto pratica quanto eco-sostenibile. Essendo una pratica utilizzata da chi non poteva permettersi un vaso in porcellana per i bonsai, essa costituisce oggi un elemento di arredo senza contenitore, dove la pianta racchiude sé stessa. Il kokedama è oggi protagonista di installazioni pensili di living design naturali, eleganti e minimalisti, come gli string garden sospesi.

Alla componente estetica si aggiunge quella filosofica del kokedama. Costellato di pianeti e satelliti botanici, il mini-ecosistema sembra voler attrarre con forza gravitazionale quei ritmi lenti, quelle attenzioni ai particolari, quelle peculiarità naturalistiche e rilassanti spesso dimenticate dalla frenesia utilitarista della vita quotidiana. Creare piantine kokedama significa prendersi il tempo per un rituale d’arredo, dalla creazione delle cosiddette “perle di muschio” alla loro contemplazione.

A titolo pratico, qualche indicazione utile per chi volesse cimentarsi in tale pratica: vaporizzate dell’acqua quotidianamente sulle piantine a seconda dell’umidità dell’ambiente, specialmente nei periodi più caldi, e tenetele al riparo dalla luce solare diretta.

Photo credits header: © Armand Valendez