Si è spento l’architetto Adolfo Natalini, a Firenze, all’età di 78 anni. È stato uno dei pionieri dell’architettura radicale, un’avanguardia di grande successo a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso.

Nato a Pistoia nel 1941, si laurea a Firenze nel 1966, anno nel quale comincia l’esperienza di Superstudio insieme agli architetti Cristiano Toraldo di Francia, Gian Piero Frassinelli, Roberto e Alessandro Magris, e Alessandro Poli.
Il loro operato ottiene riconoscimenti internazionali grazie ad una visione completamente innovativa dell’architettura e della sua rappresentazione fuori dagli schemi e lontana dai canoni tradizionali, finendo nelle collezioni di musei di rilievo come Museum of Modern Art di New York, l’Israel Museum di Gerusalemme, il Deutsches Architekturtmuseum di Francoforte e il Centre Pompidou di Parigi.

Oltre all’attività avanguardista, Natalini sviluppa una fiorente carriera autonoma, meno radicale ed innovativa, concentrata soprattutto sulla riqualificazione di centri storici italiani ed europei, mirata alla celebrazione del loro valore storico. Tre le sue opere si ricordano la banca di Alzate Brianza, il Centro Elettrocontabile di Zola Predosa, la casa in Saalgasse a Francoforte, il Teatro della Compagnia a Firenze e i progetti per il Römerberg a Francoforte e per il Muro del Pianto a Gerusalemme.

Dal 1991 inizia inoltre una collaborazione con Fabrizio Natalini (stesso cognome ma nessun grado di parentela) con il quale prosegue l’attività architettonica in tutta Europa. Da questa collaborazione prendono vita numerosissime pubblicazioni che raccontano i progetti dello studio e il ‘fare architettura’ attraverso disegni e ricerche.

Come tanti altri grandi maestri, Natalini non è stato solamente un architetto. Le docenze universitarie svolte presso la facoltà di Architettura di Firenze, l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, l’Accademia di Belle Arti di Carrara e l’Accademia di San Luca, gli è valsa il riconoscimento di membro onorario del BDA (Bund Deutscher Architekten) e del FAIA (Honorary Fellow American Institute of Architects).

Insieme a tutti coloro che hanno riscritto la storia e rivoluzionato l’architettura, il ricordo di Natalini rimarrà intatto grazie alle sue opere e alle sue pubblicazioni, testimonianza concreta di uno spirito instancabile ed innovativo.