L’arte nipponica, il gusto per l’essenziale, i colori tenui e l’equilibrio delle forme: il design giapponese, si sa, ama la pulizia formale e le atmosfere naturali che regalano eleganza e serenità. Sarà per questo che dopo il trend dello stile japandi (un mix di design scandinavo e spirito del Sol Levante) ora è la volta del decor che guarda a Oriente. Il fascino del Giappone disegna pareti, piatti, tappeti e complementi con un gusto semplice e sofisticato al tempo stesso: così tra fiori di ciliegio, pesci rossi, tenugui e kintsugi, la casa si riempie di inedite scenografie che ci proiettano, come per magia, nel cuore dell’Est.
Il crossover estetico interpreta nuovi palcoscenici per il living, la cucina, lo studio e la camera da letto con una purezza formale che affonda le sue radici in tradizioni antiche e le proietta nella nuova contemporaneità. Tra cineserie e minimalismo estetico, il nuovo stile dell’abitare ricerca così un’armonia sobria e ordinata e ispira l’ultima tendenza, all’insegna della qualità che sa emozionare.

I sakuri (i fiori di ciliegio), in Oriente indicano purezza e fragilità, ma anche il coraggio e l’augurio di assaporare ogni istante, oltre alla ricchezza in senso lato. E i rami di ciliegio che sbocciano sula carta da parati Renewall di Hovia diventano auspicio di purezza e prosperità.
Kintsukuroi (o kintsugi) è l’antica arte giapponese di aggiustare con l’oro le crepe di oggetti rotti. La fragilità di una frattura diventa così nuovo punto di forza e dettaglio estetico di pregio. Proprio come nel servizio in porcellana Kintsugi disegnato da Marcantonio per Seletti: è composto da pezzi di piatti rotti che, uniti da frammenti d’oro, disegnano come un puzzle originali mise en place. Per una tavola dall’eleganza inaspettata.
Il classico pesce rosso è in realtà uno dei simboli più importanti del Giappone. La carpa koi o kingyo è considerata da secoli una varietà ornamentale ed è sinonimo non solo di eleganza e bellezza, ma anche di forza, coraggio, amicizia e amore. Un vero portafortuna che detta uno stile anticonformista e di carattere, come fa la carta da parati in pvc De javu Acquamarine di Ambientha. Disegnata da Andrea Marella, è leggera, traspirante e priva di sostanze chimiche e regala effetti scenografici “naturali”.
Una grande gru spiega le ali sul tappeto Japan Bird di Les Ottomans, pronta a spiccare il volo. Il tappeto annodato a mano in lana 100% neozelandese riprende i tipici motivi giapponesi: la gru (l’uccello della pace e della felicità) e le onde in stile shan shui, ispirate all’opera Grande Onda Kanagawa di Hokusai.
Ispirazione jap anche per la lampada Couchin disegnata da Ionna Vautrin per Foscarini, che ricorda le vecchie lanterne in carta di riso. In vetro soffiato verniciato, svela tutta la sua delicatezza poetica e la sua forza intrinseca nel contrasto tra la tinta arancio e il colletto inferiore che diventa un anello luminoso.



La firma è quella del duo Sestu&Shinobu Ito, coppia di designer giapponesi naturalizzata italiana, e infatti il contenitore Shizé di Bottega Intreccio e Hands on design è un mix impeccabile di abilità artigianale e linguaggio stilistico giapponese. Perfetto in salotto come in camera da letto, gioca con design organico, materiali naturali (midollino e pelle) e una versatilità che invita ognuno di noi a trovarne la destinazione d’uso ideale.
Da una parte c’è la cultura millenaria, con i suoi rituali e i suoi segreti, dall’altra la tensione frenetica dell’iper-modernità. In mezzo c’è Japonisme, la nuova collezione ideata da Gabriella Fusillo per il suo brand Or.nami. Inno visionario all’interior design giapponese, reinterpreta le atmosfere ipnotiche e misteriose del Sol Levante con grafismi delicati. E aggiunge un tocco di poesia in ogni stanza.



In Giappone l’asciugamano tradizionale, il tenugui, è in cotone leggero, misura cm 35×90 ed è generalmente impreziosito da motivi a telaio. Olimpia Zagnoli, artista e illustratrice eclettica, ne ha fatta un’interpretazione personale per Nanban. La limited edition della serie East meets West è fatta di accostamenti azzardati e decisi (tratto distintivo di Olimpia) e accenna un paesaggio optical che mescola gli orizzonti italiani alle atmosfere giapponesi. Così il tenugui, oggetto versatile da usare anche come sciarpa, panno o arazzo da appendere, diventa il nuovo ed esclusivo elemento decor dell’arredo contemporaneo.


Onix Black di Weissestal è un esplicito inno al kintusgi. Tutti gli elementi della mise en place, in porcellana rifinita a mano, sono decorati in oro zecchino (12 karati) e hanno forme irregolari che ne esaltano la lavorazione artigianale. Sui piatti piani spicca invece un richiamo alla natura, con le foglie della collezione Leaf.
Kiomi in giapponese significa “bellezza pura”. E Fazzini la interpreta con una stampa digitale che mixa motivi geometrici e floreali in una texture effetto patchwork. Copripiumino, trapunta e plaid di velluto Kiomi suggeriscono un viaggio nell’antica tradizione dei kimono, ma richiamano anche gli orientalismi in voga nell’epoca dell’Art Nouveau.


Fuji della linea Wallpaper di Weissestal
La collezione Wallpaper pensata dall’architetto Andrea Castrignano per Weissestal porta l’arte in tavola. In porcellana di altissima qualità, nella variante Fuji si ispira alle celebri opere dell’artista Hokusai, rivisitate con l’aggiunta di contrasti geometrici e motivi floreali.
Il letto si veste di maxi-stampe in raso di cotone color terracotta, che ricordano le fantasie kimono. La trapunta Japan di Dondi Home scalda l’atmosfera con contaminazioni zen ed è perfetta abbinata alle federe rigate, per un mix and match contemporaneo.
Le potiche ricamate come pizzi e merletti ricordano i disegni e le decorazioni orientali ricchi di riccioli, onde e fiori stilizzati. In ceramica traforata, Kyoto di Henriette è l’alternativa nipponica al portagioie in camera da letto e al vaso da salotto. Perché basta un dettaglio per un viaggio, domestico, nell’Estremo Oriente.
Bellissima questa rassegna di 13 prodotti Japan style, eleganti e ben legati da un filo conduttore. Seguirò ancora l’autrice