Se i pesciolini in fila vogliono fare una corsa, li trainerò facendo correre le loro ruote col disegno di una stella”.

È un mondo pieno di fantasia senza confini quello che Irene Guerrieri ha raccolto e riordinato nel suo curioso vademecum destinato al progettista del giocattolo: Il giocattolo e il suo design. Dal concept alla realizzazione. Una guida per il progettista”.

Per com’è scritto, per la passione che trapela e per gli stimoli che genera, questa guida si presta bene anche a genitori, nonni, fratelli o babysitter, a patto che sappiano “imparare ad ascoltare e a guardare la bellezza che abbiamo dentro e intorno a noi, con l’ingenuità, la freschezza e la curiosità dei bambini”.

Non sempre serve un giocattolo, per fare un gioco, ma certamente il meraviglioso strumento che ci accompagna nell’infanzia, se ben pensato, collaborerà a traghettare la fantasia verso attività ludiche ricche di creatività. Quella stessa creatività che, innanzitutto, dovrà sprigionarsi nell’animo del progettista: pochi mestieri come quello del designer del giocattolo richiedono un viaggio così intenso nella memoria, e una passione libera e autentica.

Come ci insegna Gianni Rodari, l’errore ortografico in scrittura, se ben considerato, può dar luogo a storie comiche, non prove di significato: un bambino che scrive “l’ago di Garda” suggerisce la storia di un “ago” importantissimo segnato pure sulla cartina geografica.

Nel design possiamo trovare errori visivi tali da suggerire nuove idee e introdurre stimolanti concetti. In ogni errore nasce la possibilità di un’idea creativa; questo vale tanto per la scrittura quanto per il design.

Nel pinguino giocattolo proposto dalla Guerrieri per Thun troviamo un valido esempio: lo ha progettato spingibile con delle zampe in gomma morbida applicate a delle ruote di legno, che girando fanno rumore. Dando una notevole importanza alle zampe del pinguino, realizzandole così, ha enfatizzato l’errore e ha reso il giocattolo più attraente e divertente.

Guardando alla scuola di Bruno Munari, di Rodari ma anche di Enzo Mari, la Guerrieri – che ha sviluppato la sua formazione architettonica dedicandosi allo studio e al progetto del gioco educativo con un suo metodo originale – riesce a proporre un manuale tecnico che cattura l’attenzione, fornendo spunto per proporre nuovi giochi ai più piccoli e accompagnando l’adulto alla riscoperta degli oggetti d’uso quotidiano con occhi nuovi.

La parte teorica si accompagna alla proposta di esercizi che stimolano la creatività e l’inventiva, e che pur restando nell’ambito della tecnica professionale, diventano essi stessi anche una forma di gioco per l’adulto.

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Photocourtesy: © Edizioni FrancoAngeli