Borek Sipek, nato a Praga nel 1949 (scomparso a Praga a soli 66 anni nel 2016), è il più importante architetto, artista e designer ceco contemporaneo, conosciuto anche come il padre del neobarocco. Maestro delle lavorazioni artigianali, ogni suo progetto rappresenta una sintesi che coniuga alla perfezione le antiche tecniche di lavorazione della materia. Sipek ha saputo fondere l’arte e la cultura della materia, plasmandola in oggetti iconici e di assoluto fascino. Giocoso, amante della sperimentazione, scultore di forme antropomorfe, cultore delle origini del barocco, capostipite della vetreria moderna, questo è quello che possiamo sintetizzare di lui, un uomo che ha saputo fare della sperimentazione il cavallo di battaglia della sua formazione professionale.

Famose le sue opere architettoniche, Sipek è stato insignito di numerosi premi di prestigio ed è stato dichiarato Cavaliere dell’ordine delle Arti e delle Lettere dal governo francese nel 1991. Emigra ancora giovane dalla Cecoslovacchia comunista in Germania, si stabilisce ad Amburgo e inizia lo studio dell’architettura, diventa in seguito assistente all’Istituto di Design Industriale all’Università di Hannover e si laurea infine all’Università di Delft. Viaggia tra l’Olanda e la Repubblica Ceca, collabora con le principali aziende di design in tutta Europa, creando collezioni uniche e molto personali, d’ispirazione poetica e sognante. Ricordiamo le numerose partecipazioni con Vitra, Anthologie Quartett, Alterego, Mosa, Scarabas e Driade. Le opere di Borek Sipek sono presenti nelle collezioni del Museum of Modern Art a New York, allo Stedelijk Museum ad Amsterdam, al Vitra Design Museum di Weil am Rhein, al Design Museum di Londra e in moltissimi altri musei sparsi in tutto il mondo.

Una delle collezioni che ha caratterizzato il suo estro creativo, forse una delle più conosciute, ha preso vita alla fine degli anni ’80: stiamo parlando della raccolta “Follies” creata per Driade, un percorso fatto di oggetti e complementi di arredo, anche per la tavola, che si contraddistingue per la massima espressione dell’alta artigianalità del vetro. Considerato come l’ultimo discendente di un’arte sofisticata e colta, quella della lavorazione del cristallo di Boemia, Sipek ha fuso le sue conoscenze nella sua storica azienda Ajeto dove, con la sua garbata signorilità, unita ad uno spirito vivace, ha saputo condensare un’ampia gamma di prodotti irripetibili.

Nel 1994 ha realizzato i componenti in vetro per la metropolitana di Dubai, per il teatro dell’Opera di Kyoto e il museo di arte moderna a Den Bosch in Olanda, ma non solo, ha creato oggetti in cristallo e argento per Alessi e Sawaya&Moroni, ma anche per la Manufacture de Sèvres in Francia e per Val Saint-Lambert in Belgio. Ha saputo offrire un’ampia gamma di opere d’arte che, ancora oggi, sono oggetti molto ricercati e dal fascino strutturale che rimanda ad epoche passate, che si distinguono per contenere una rara cultura della materia che solo lui ha saputo tradurre in oggetti dal design senza tempo.

Cover photo credits: © Tom Vack