Con il clima ballerino e l’emergenza sanitaria altalenante, la voglia di rifugiarsi ancora per un po’ tra le mura di casa è una tentazione irresistibile. Urge perciò una strategia anti noia (e anti stress) da applicare ai lunghi week end domestici o alle annoiate serate davanti alla tv. Per fare il pieno di energia basta allenare mente e muscoli, ma se come me state pensando che sudoku e video fitness non facciano per voi, quel che serve sono gli intramontabili giochi da tavolo, un classico dell’intrattenimento che non passa mai di moda.
Purché se ne faccia una questione di stile. Che si scelga un puzzle o i tradizionali scacchi, che si opti per una partita a carte o si prediliga una sfida a freccette, poca importa: un vero design addict non rinuncia mai all’estetica. Funzionale al gioco, ça va sans dire, ma anche – perché no – meramente votata alla bellezza tout court.
In fondo si sa, anche l’occhio vuole la sua parte. E allora tanto vale giocare subito a carte scoperte: con caleidoscopiche grafiche d’autore, volumi che richiamano il Bauhaus, ispirazioni architettoniche da manuale e dettagli deluxe degni dei migliori creativi.
Così i nuovi feticci ludici catturano subito l’attenzione e si trasformano in piccoli oggetti da collezione, da regalare (e regalarci) per oziare con intelligenza.
Gli scacchi sono una cosa seria. Lo sa bene Marcel Wanders che con una mossa d’autore ha dato scacco matto a Baccarat. Scacchi, l’edizione numerata in marmo intarsiato, ha le pedine in cristallo trasparente e nero. Per una sfida a colpi di stile persino davanti al cinque volte campione del mondo Magnus Carlsen.
I giochi troppo cerebrali non sono il vostro forte? Se preferite sfogarvi a colpi di racchetta, la soluzione è un’ipnotica partita a pingpong. Il tavolo 10 Layers disegnato da Ron Arad per Cosentino è progettato per “rallentare il gioco e far durare di più i palleggi” come ha spiegato lo stesso designer. Il piano in Silestone®, infatti, riproduce in tutto e per tutto una superficie concava (convessa nella parte centrale) con strati in dieci tonalità diverse che disegnano cerchi perfetti. E assicurano un divertimento senza fine.
Ai nerd nostalgici degli Anni Ottanta piacerà di sicuro la versione analogica di Pac-Man, ideata dal giovane graphic designer Craig Sutton. Interattivo, proprio come il videogame, ma completamente realizzato a mano in carta, è composto da piccole pedine Pac-Man e fantasmini che si muovono su una griglia pieghevole. Il packaging naturalmente, è un gigante Pac Man a cubo e contiene le istruzioni per i neofiti di nuova generazione.
Si legge TipTap Toe e si traduce “tris”. Abbandonate le griglie disegnate a penna su foglietti volanti. Da oggi a farci giocare al popolarissimo ed essenziale gioco della tris ci pensa Gallotti&Radice, con la versione extra lusso firmata dallo Studio G&R. In marmo nero Marquina e ottone massiccio, con le pedine in ottone lucido e satinato.
Tutti ci siamo cimentati, almeno una volta, con i puzzle. Frank Lloyd Wright Wood Puzzle Set by Galison, il modello in legno da 25 pezzi dedicato al design iconico dell’architetto Frank Lloyd, è il gioco perfetto per intrattenere, con stile, anche i più piccoli e sostenere la Fondazione Frank Lloyd Wright nella diffusione di un’architettura connessa con la natura e le arti e nella conservazione degli edifici storici firmati dall’architetto.
Tenere la mente allenata è un ottimo proposito. Se poi possiamo farlo ripassando le pietre miliari del design, tanto meglio. Il memory game per veri appassionati si chiama 45Design: progettato dall’architetto Daniela Galassi, ci insegna a conoscere, riconoscere e ricordare gli oggetti d’arredo più famosi (45 in tutto) progettati dai grandi maestri dagli esordi al 1981. Un brain trainer con tanto di bugiardino che, come una sorta di carta d’identità, ci svela nome dell’icona, il suo designer, l’azienda che l’ha prodotto e l’anno di progettazione.
Dopo il memory game non può mancare il tradizionale domino, anche in questo caso in una versione ad alto tasso di creatività, per di più “green”. Geo Pattern Dominoes di Panisa Khunprasert, infatti, si ispira all’arte cubista e ai contrasti a tinte forti dell’astrattismo moderno ed è realizzato con legno di gomma coltivato in modo sostenibile. Per giocare, non resta che ordinarlo direttamente dallo shop online del Moma Museum e divertirsi a inventare tanti mosaici scenografici.
Il dado è tratto. O meglio, il dado è fatto: rigorosamente Made in Italy e interamente lavorato a mano, rivisitando i materiali della tradizione. Kubos di Opificio Studio rispolvera uno dei giochi più atavici (basti pensare che gli esemplari più antichi furono ritrovati in una tomba del V millennio) e ce lo propone in un set da quattro dadi in legno Okumé, con un poster in tessuto nautico su cui sono stampate tutte le regole.
Non poteva che chiamarsi 90° minuto il lussuoso calcio balilla di Giorgetti, che traduce la passione per il calcio in una vera arte della raffinatezza. Disegnato da Adriano Design, punta su una combinazione di materiali pregiati (cristallo, cuoio, pau ferro, frassino e allumino) per dare al classico calcetto da bar un’allure tutta nuova. Scommettiamo che diventerete tutti tifosi sfegatati?
Ed ecco un altro gioco da bar che entra con eleganza nel salotto di casa. Il mobile per le freccette Argo di Vismara trasforma la parete del living in una perfetta sala gioco. Il bersaglio riparato dalle ante è in Sisal Africano, una fibra naturale che non permette la creazione di buchi, mentre una gomma stampata con pattern geometrico, posta intorno al bersaglio e nella parte interna delle ante, preserva il mobile da tiri sfortunati. Le mensole laterali, infine, ospitano due set di dardi pronti all’uso.
Lego pensa invece a tutti quelli che, grandi o piccoli, sognano di diventare famosi architetti. Magari proprio come Le Corbusier. Ecco allora la versione a mattoncini della Villa Savoye progettata dal maestro a Parigi negli anni Venti. Architecture Lego è composto da 660 pezzi, da costruire con la precisione di un ingegnere.
Una semplice partita a carte vi sembra sufficiente? Concessa, ma solo se il mazzo è quello disegnato dal designer e grafico Oksal Yesilok. Whimsical Playing Arts è un restyling del classico mazzo da 54 carte con una visione inedita e contemporanea dei tradizionali semi. Picche, cuori, denari e fiori diventano un teschio stilizzato, un cuore traforato, una croce e un cavallo, mentre il dorso delle carte è decorato con una texture 3D ispirata alla sfaccettatura di un diamante. In tante versioni diverse, naturalmente tutte limited edition.
Mente da ingegnere contro spirito da globetrotter? La sfida, per voi, non può che essere questa scacchiera ambientata a Dubai (ma esiste anche la versione newyorkese, quella parigina, quella londinese e tante altre). Skyline Chess riproduce lo skyline dei palazzi iconici delle maggiori metropoli: in questo caso al posto degli scacchi ecco la Cayan Tower, le Emirates Towers, il Rose Rotana, la Princess Tower e il Burj Khalifa in acciaio e bronzodeluxe, accompagnati da una mappa della città in legno serigrafata a mano o un tavolo da gioco in marmo di Carrara italiano.
Se dopo questa carrellata siete ancora a caccia del family game per coinvolgere anche i piccolissimi, ecco due proposte da non farsi sfuggire: Archiblocks House Black e Archiblocks Bauhaus di Cinqpoints,le costruzioni in legno sostenibile realizzate a mano, concepite per insegnare i rudimenti di composizione, volumetria e modularità. Da mescolare a piacere per creare una città, architetture contemporanee e persino parole. E divertirsi all’infinito.