La sedia codificata con il numero 280, disegnata nel 1934 da Gerrit T. Rietveld e riprodotta da Cassina è un evergreen capace di suscitare, oggi come ieri, emozione e stupore. Sapete il perché? La sedia è formata da quattro piani in sequenza continua che si sviluppano in un elegante disegno a forma di Z rovesciata. Solo apparentemente instabile, nella realtà è molto solida, è caratterizzata da uno schema di quattro parti che compongono la sedia stessa. Troviamo dunque lo schienale, il sedile, la struttura di sostegno e la base.


La sedia presenta delle dimensioni standard, larghezza 37, profondità 43, altezza totale 74 e altezza seduta 43 cm. Viene costruita con una struttura in ciliegio naturale lucidato, in frassino naturale oppure frassino tinto con finitura a poro aperto nei colori rosso, blu, bianco, giallo e nero con bordo in frassino naturale. La vera novità di questo design, almeno per l’epoca, è che Rietveld introdusse per la prima volta, mai attuato prima, un nuovo impianto morfologico, caratterizzato dalla linea obliqua.
Il design offre una sorta di linea continua creata dai vari componenti dove l’elemento a sbalzo della seduta e la qualità della componente falegnameria esalta gli incastri a coda di rondine visibile solo sul retro, fra la seduta e lo schienale. L’olandese Rietveld, fu un grande protagonista della stagione De Stijl e fu un ricercatore di forme e materiali. Uno dei temi che amò percorrere vi fu quello della “piegabilità”. Trovò soluzioni all’avanguardia per ottenere strutture tridimensionali da elementi lineari o piani.


Questo bravissimo e visionario pioniere, senza saperlo, negli anni Trenta del secolo scorso creò un’icona di stile ancora oggi molto apprezzata. Apprezzata per la sua geniale semplicità, ma soprattutto perché è ancora oggi simbolo di funzionalità e modernità. La prima versione era un modello in tubolare metallico con un profilo a forma di “S” che uniformava la seduta, le gambe e lo schienale. Il progetto si è poi evoluto in forme ancora più semplici, arrivando ad una versione curvilinea in compensato ligneo, ma fu la versione definitiva, quella arrivata ai giorni nostri, che fece della semplicità la vera forza di questa sedia. Solo un modello analogo con stampaggio plastico può garantire in termini di continuità, un design come questo, un vero evergreen del design.

