Ettore Sottsass, architetto e designer poliedrico, è stato sicuramente uno dei personaggi più discussi del ‘900. La sua produzione artistica spesso divide e difficilmente trova compromessi.
Ettore Sottsass fonda nel 1981 con Hans Hollein, Arata Isozaky, Andrea Branzi, Michele de Lucchi ed altri architetti di caratura internazionale Memphis, un collettivo italiano di designer ed architetti, che sarà operativo tra il 1981 e il 1987.
Il gruppo nasceva come reazione al design che aveva dominato gli anni ’70, caratterizzato da forme minimaliste e da un aspetto patinato nonché da colori poco brillanti, soprattutto il nero.
L’ispirazione per i progetti Memphis venne dall’art déco, dalla pop-art e dal kitsch degli anni ‘50.
Memphis voleva trasformare il mobile contemporaneo dando vita ad un design più creativo, giocoso e colorato.
Tra questi progetti c’è la libreria Carlton (1981) disegnata da Ettore Sottsass, che può essere ritenuta il manifesto-capolavoro di tutto il movimento.
Una libreria-totem dalla strana forma, poiché richiama l’immagine di un uomo con le braccia sollevate e le gambe aperte nella parte superiore, ma assolutamente non schematizzabile in quella inferiore.
Con le sue dimensioni imponenti, questo totem colorato può servire anche come divisorio.
Carlton è un insieme di forme geometriche colorate e incastrate l’una sull’altra, realizzata con pannelli in laminato colorato assemblati come un castello di carte, effetto voluto per dare un senso di instabilità.
Carlton è una delle opere più conosciute a livello globale di Sottsass proprio perché racchiude il suo stile: “Ho provato a disegnare oggetti, cose, mobili e farli costruire. Li ho fatti grandi e pesanti con zoccoli e basamenti per sottrarli al kitsch dell’arredamento borghese e piccolo borghese. Non stanno quasi da nessuna parte e comunque non legano, non possono neppure produrre coordinati. Stanno soltanto da soli, come i monumenti nelle piazze, e non riescono neanche a fare stile. Sono anche decorati perché così riesco a comunicare stati culturali diversi, a seconda dei casi e a seconda di reali necessità funzionali”.