Architettare, nominare, istoriare
Nel venire al mondo, tanto i luoghi quanto le persone umane soggiacciono immediatamente a un insopprimibile bisogno di nutrimento, di fondamenta, di cure, di riconoscimento. Di riconoscimento – inteso come…
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Nel venire al mondo, tanto i luoghi quanto le persone umane soggiacciono immediatamente a un insopprimibile bisogno di nutrimento, di fondamenta, di cure, di riconoscimento. Di riconoscimento – inteso come…
Quello di “prospettiva” è evidentemente un concetto basilare, una forma trascendentale, un principio primo della geometria e, quindi, dell’architettura stessa intesa come scienza dell’abitare, arte della costruzione, materializzazione di idee.Dai…
Che quella di “spazio” si limiti ad essere una categoria o, più precisamente, un “universale” è, forse, il postulato che il lettore più avveduto potrebbe aver dedotto dalla lettura filosofica…
Il più illustre degli “scugnizzi” napoletani, storico foggiatore del mestiere di storico, raffinato artefice delle furbizie intellettuali più ardite – Giambattista Vico –, già trecent’anni fa, tesseva le lodi del…
Sincretismo (dal greco synkrētismos, letteralmente “coalizione di Cretesi contro un nemico comune”) è vocabolo apparentemente inattuale, chiaramente de-semplificato rispetto alla presunta chiarezza (indistinta e facilona) dei moderni “fusione”, “assimilazione”, “mescolanza”…
“Tecno-logia” (téchne-lògos), come del resto accade a tutto ciò che è vasto e polisenso, assume spesso dei certi qual contorni di ambiguità: moltitudine di significati in uno, molteplicità di vie…
L’“agio spaziale” sarebbe, almeno nell’immaginario collettivo, da sempre sinonimo di ampiezza, di vastità, di grandezza numerica più che valoriale. “Grande”, in quest’ottica di idee e valori, diverrebbe sinonimo di “confortevole”…
«Spazio è spiritualità». Così, nella prima tappa de La filosofia dell’architettura, abbiamo ardito di definire quanto di più arduamente definibile, invero, esista.“Spazio”, ben lungi dall’essere identificabile con “luogo” (e parente…
In un’era radicata nell’angusto tempo del presente, ci si chiede se sia ancora possibile e, nondimeno, utile ripensarsi e ripensare lo spazio in maniera molteplice, diacronica, spirituale.Ci si chiede se…