“Life in plastic, is fantastic” cantavano gli Aqua nel ormai lontano 1997. Ma la nostra vita, ormai fin troppo invasa dalla plastica, è tutt’altro che fantastica stando anche ai molti report che denunciano la presenza di plastica persino nella pioggia e nella neve. Se la plastica è spaventosa in questo nostro mondo reale, è magia in quello di Veronika Richterová.
Artista della Repubblica Ceca, classe 1964, è dal 2004 che utilizza il polietilene tereftalato, più noto con l’acronimo di PET, per creare stupefacenti sculture in plastica.
Nel suo ricreare le più disparate forme di vita, tra coccodrilli, pipistrelli, funghi e fiori, plasma sculture suggestive partendo dalle comuni bottiglie in plastica grazie alla capacità del PET di essere facilmente malleabile se esposto al calore.
Le sue creazioni ci appaiono in forme naturali a noi note ma traslucide e luminose, riconoscibili ma con quegli elementi come i tappi, caratteristici delle bottiglie, che ci risultano stranianti e quasi fuori luogo. Il risultato sono scenari incredibili sospesi tra realtà e sogno.
Da sogno sono anche i suoi prodotti di design, candelabri e lampade fatti con lo stesso principio, usando il PET al posto del vetro e lampadine LED per evitare di generare troppo calore. Di forme svariate, si ispirano sia alle forme dei classici lampadari, sia in maniera più creativa a quelle delle bottiglie, semplicemente alterando meno la forma originale.
La PET-ART, questo il nome scelto da Veronika per quest’arte, è per l’artista stessa esplorazione e sperimentazione, viste le imprevedibili deformazioni che la plastica può assumere ma anche dell’enorme abbondanza di forme e colori in cui questo materiale è presente. Proprio per l’enorme varietà di questo, Richterová insieme al grafico e marito Michal Cihlář, ha lanciato il PET-ART Museum, una collezione di bottiglie di plastica che conta più di 3000 pezzi proveniente da più di 70 paesi.
Molto attenta al riciclaggio ed esperta del riutilizzo di rifiuti, lavora anche con rifiuti in pelle, dai quali ricava curiose maschere, mentre con il nome di NO-MAD-DESIGN crea design e soluzioni fai-da-te e dal costo praticamente nullo per situazioni estreme, come i campi dei rifugiati.
Credits: @Michal Cihlář