Ben 331 artisti e collettivi che vivono in 80 Paesi, inclusi Hong Kong, Palestina e Porto Rico. Sono questi i numeri della 60ma Esposizione Internazionale d’Arte a Venezia che fino al 24 novembre 2024 porterà in numerosi spazi della città la testimonianza di come per gli artisti, e non solo, sentirsi stranieri equivalga spesso ad un accrescimento artistico, culturale e morale.
Il titolo dell’esposizione curata da Adriano Pedrosa, Foreigners Everywhere, è tratto da una serie di opere realizzate dal collettivo Claire Fontaine a partire dal 2004: sculture al neon di diversi colori che riportano l’espressione “Stranieri ovunque” in più lingue. L’attenzione principale quest’anno è quindi rivolta a quegli artisti che sono stranieri, immigrati, espatriati, diasporici, esiliati o rifugiati, in particolare a quelli che si muovono tra il sud e il nord del mondo.
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Come principio guida, la Biennale Arte 2024 ha privilegiato artisti che non hanno mai partecipato all’Esposizione Internazionale. Un’attenzione particolare è riservata ai progetti all’aperto, sia all’Arsenale sia ai Giardini, e a un programma di performance durante i giorni di preapertura e nell’ultimo fine settimana dell’esposizione. All’interno della mostra è presente un nucleo storico che riunisce opere del XX secolo provenienti dall’America Latina, dall’Africa, dal Medio Oriente e dall’Asia.
«La 60esima edizione della Biennale Arte è già tutta nel suo titolo Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere. Due parole potenti e “scandalose” – ha commentato il Presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco – che spalancano scenari attuali e universi possibili, al cui orizzonte si compone la linea di pensiero, nitida nel colpo d’occhio della distanza, vibrante di contrasti complessi se osservata più da vicino».
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Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è a cura di Luca Cerizza, con il progetto Due qui / To hear dell’artista Massimo Bartolini, che include contributi appositamente ideati da musiciste/i e da scrittrici/scrittori. Dal 2021 La Biennale ha avviato un percorso di rivisitazione di tutte le proprie attività secondo principi consolidati e riconosciuti di sostenibilità ambientale. Anche per il 2024 l’obiettivo è quello di ottenere la certificazione della “neutralità carbonica”, conseguita nel 2023 per tutte le attività programmate.
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Cover photo credits © Andrea Avezzù