– Now playing: Black Hole Remix –
Il paradigma spazio e architettura ha ovviamente un legame indissolubile sin dalla notte dei tempi. Lo spazio di cui parliamo oggi però non è quello tradizionalmente legato a questa disciplina.
L’architettura definisce appunto gli spazi in base alla loro funzione e alle nostre esigenze, ospitando attività, aprendosi alla vita. Allo stesso modo, da tempo immemore, l’uomo si chiede però cosa ci sia oltre quel cielo, che proprio come in un edificio fa da tetto a questa terra… la curiosità di scoprire nuovi luoghi e altre vite oltre la nostra ci spinge al viaggio, in ogni direzione, via terra, via acqua e appunto verso nuovi universi.
Attualmente presso il Danish Architecture Center di Copenaghen è in corso la mostra “A Space Saga” incentrata sul lavoro dello studio SAGA Space Architects. Questa occasione come le nuove affascinanti scoperte scientifiche arrivate dallo spazio (tra le ultime il suono di un buco nero diffuso dalla NASA che idealmente fa da colonna sonora a questa lettura) sono le contingenze perfette per dare un’occhiata a nuovi orizzonti e capire quali siano le ultime tendenze in merito.
Tornando al lavoro del collettivo SAGA Space Architects, la loro ricerca è incentrata su progetti da collocare appunto nello spazio. Nel 2018 ad esempio hanno creato LUNARK, un habitat lunare pieghevole progettato in collaborazione con un team interdisciplinare e testato poi per tre mesi in Groenlandia.
Questa struttura di 2,2 m3 di volume quando piegata, ma con uno spazio abitabile interno di 17,2 m3, composta da un guscio in fibra di carbonio e pannelli di isolamento, è pensata per essere trasporta minimizzando il suo spazio in occasione proprio di una missione spaziale.
Questo habitat è composto da un sistema di luce circadiana per il ciclo biologico del corpo giorno/notte, pannelli solari per la produzione di energia, zona notte, stampante 3D per poter creare qualsiasi strumento di cui si ha bisogno, batterie, serbatoio dell’acqua, spazio di stoccaggio e persino di un modulo per la crescita di alghe per favorire il benessere psicologico e per poterle usare come fonte di nutrimento.
L’obiettivo dei progettisti era quello di avere una maggiore comprensione dello spazio abitabile in condizioni di isolamento per poter poi capire come stimolare l’attività sensoriale e il benessere psicologico degli astronauti tramite materiali, luci, spazi comuni e parti invece più private.
Le missioni spaziali hanno animato progressi tecnologici, contributo alla storia moderna e in un certo senso influenzato anche il nostri canoni estetici. Era dunque quasi inevitabile che si arrivasse a parlare di architettura anche a questo proposito.
Lo sguardo si alza verso il cielo, gli orizzonti si ampliano, la creatività e l’immaginazione tendono appunto a decollare… nell’attesa di scoprire cosa ci riserverà questa “Space Saga”.
Photo credits: @ SAGA Space Architects
English version
Space Saga. Space and Architecture towards new universes
– Now playing: Black Hole Remix –
The paradigm space and architecture has obviously been existing since the dawn of time.
The space we are talking about today, however, is not the space traditionally associated with this discipline.
Architecture defines spaces according to their function and our needs, hosting activities, opening up to life.
In the same way, since time immemorial, man has wondered what lies beyond that sky, which just like a building acts as a roof for this Earth… The curiosity to discover new places and other lives beyond our own drives us to travel, in all directions, by land, by water and indeed to new universes.
Currently, the Danish Architecture Centre in Copenhagen is hosting the exhibition ‘A Space Saga’ showing the work of SAGA Space Architects. This occasion, as well as the fascinating new scientific discoveries from space (among the latest the sound of a black hole released by NASA which ideally serves as a soundtrack to this reading) are the perfect contingencies to take a look at new horizons and understand what the latest trends in this field are.
Back to the work of SAGA Space Architects, their research focuses on projects to be located in space.
In 2018, for example, they created LUNARK, a folding lunar habitat designed in collaboration with an interdisciplinary team, tested for three months in Greenland.
This structure with a volume of 2.2 m3 when folded, but with an internal living space of 17.2 m3, composed of a carbon fibre shell and insulation panels, is designed to be transported by minimising its space on the occasion of a space mission.
This habitat consists of a circadian light system for the body’s biological day/night cycle, solar panels for energy production, a sleeping area, a 3D printer to be able to create any needed tools, batteries, a water tank, storage space and even an algae growth module to promote psychological well-being and to be used as a source of nutrition.
The designers aimed at gaining a greater understanding of habitable space under conditions of isolation in order to be able to stimulate the astronauts’ sensory activity and to promote psychological wellbeing through materials, lights, common spaces and more private corners.
Space missions have driven technological advances, contributed to modern history and in a way also influenced our aesthetic canons. It was therefore almost inevitable that we would come to talk about architecture in this regard as well.
Our gaze rises to the skies, our horizons broaden, our creativity and imagination tend to take off… while we wait to see what this ‘Space Saga’ will bring us.