Il teatro d’Opera della città cinese di Harbin è stato inaugurato nel 2015 e ospita nel mese di agosto l’annuale festival Harbin Summer Music Concert of China, tradizione che va avanti dal 1958 e che vede ospiti internazionali esibirsi nel capoluogo della regione più a nord della Cina, dove in inverno le temperature medie oscillano intorno ai -15° C. Harbin, infatti, è soprannominata “città del ghiaccio” e in inverno vi si tiene un festival di sculture fatte proprio di ghiaccio, anch’esso frequentato da ospiti internazionali e milioni di visitatori.


L’edificio è stato progettato dallo studio MAD, che si è aggiudicato il concorso indetto nel 2010 e che, proprio su questi aspetti ambientali e culturali, ha basato la progettazione del complesso teatrale. La visione degli architetti di MAD è molto chiara: il teatro non è solo un luogo fisico destinato agli spettatori, ma un nodo culturale dove umanità, arte e identità cittadina si legano. L’edificio, che sembra modellato dal vento e dall’acqua, si inserisce, per analogia, perfettamente nel gelido paesaggio lagunare.
Inoltre, anche quando non ci sono rappresentazioni, è sempre aperto al pubblico, che può perfino salire sul tetto come se stesse scalando una collina innevata. Da qui, in tutte le stagioni, si può ammirare il paesaggio circostante a trecentosessanta gradi. Addirittura pare che il teatro, e specialmente il suo tetto, sia diventato un popolare set fotografico utilizzato dalle coppie di neosposi, testimonianza dell’attrazione esercitata dall’edificio non solo sul pubblico pagante ma in generale su tutti i cittadini.


La sala principale può ospitare circa 1500 spettatori ed è interamente rivestita in frassino di Manciuria, che riveste la struttura in acciaio dell’ambiente dalla classica forma a ferro di cavallo, dagli elevatissimi standard acustici.


Un’altra sala più piccola, da circa 400 posti, viene utilizzata principalmente per teatro in prosa e musica da camera, ma anche eventi di altro genere, costituendosi come sala multifunzionale. Alle spalle del palco, una parete interamente vetrata separa il pubblico e i performer dall’esterno, permettendo di utilizzare l’ambiente circostante come scena, altro aspetto che sottolinea l’importanza della connessione tra edificio e ambiente per lo studio MAD.
Fuori dalle sale, i foyers, illuminati quasi interamente da luce naturale, sono coperti da un soffitto a losanghe vetrato dove si alternano superfici lisce e sfaccettate, un riferimento alla neve e al ghiaccio del gelido clima siberiano. Tra l’altro, non lontano dal teatro si trova il più grande parco naturale di tigri siberiane al mondo, che costituisce un’altra attrazione per i turisti che vogliono visitare Harbin e conoscere la sua intima relazione con il rigido clima che la caratterizza.


La qualità architettonica dell’edificio e la sua capacità di interpretare gli aspetti culturali dell’ambiente in cui è inserito è stata riconosciuta da diversi premi internazionali tra cui l’ArchDaily 2016 Building of the Year Award e il WAN Performing Spaces Award 2016.
Cover photo credits: © Pawel Paniczko