Dal 22 al 29 Aprile 2023 la Sicilia ha fatto da palcoscenico a AFTER, il Festival diffuso dell’architettura.
Promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, il festival festeggia quest’anno il suo secondo compleanno.
L’avviso pubblico di partecipazione intendeva sostenere, promuovere e valorizzare l’architettura contemporanea italiana attraverso incontri, percorsi itineranti e manifestazioni culturali in grado di mostrare la qualità architettonica e urbanistica del territorio italiano, attivando un’interazione partecipata.  
Quest’anno la vincitrice dell’avviso è stata proprio la Sicilia, che ha ospitato per la prima volta su scala regionale un festival diffuso su tutto il territorio, con un calendario fitto di passeggiate urbane, incontri, talk e scoperte tra i borghi e i paesaggi dell’isola.
Quest’anno, però, il festival ha avuto un sapore differente, soprattutto per una siciliana come me. La Sicilia ha deciso di intitolarlo: After. After History, After Life.
La prima immagine che ho avuto del festival è stata questa locandina, seguita da una serie di eventi scanditi in 8 giornate spalmate tra Palermo e provincia, da Gibellina ai poli industriali di Augusta, Gela e Termini Imerese fino ad arrivare a Catania.

Promosso e organizzato dalla Fondazione Studio Rizoma ed in collaborazione con Ortigia Sound System, l’impatto è stato quello di un’esperienza quasi didattica, un viaggio nella Sicilia degli ultimi cento anni di storia, accompagnata e alleggerita da concerti e performance legate agli eventi.
Il tour è avvenuto attraverso i luoghi più ameni e meno “suggestivi”, mostrando al visitatore i paesaggi industriali e post-coloniali oltre che un patrimonio in degrado e abbandono capace di analizzare e interrogarsi sulle potenzialità del territorio e di come lo stesso possa offrire una seconda vita alle sue architetture (after life). Una lettura, questa, in grado di innescare una consapevolezza differente su temi che oggi più che mai ci appartengono e che sono comunque radicati nella nostra storia.

Un territorio, quello siciliano, che ha avuto sempre un rapporto peculiare con il suo patrimonio storico, con i suoi panorami mozzafiato, con la ricchezza che esso stesso sapeva di avere e che non è mai stato in grado di sfruttare bene. Sempre all’ombra dei tempi d’oro, la Sicilia moderna e contemporanea non è mai più riuscita ad essere all’altezza delle aspettative…e della tradizione (che, quasi come un peso, ci portiamo addosso).

Bisogna cambiare prospettiva, prendere coscienza che il percorso di riattivazione e di sviluppo non è sempre lineare, che per riattivare micro-poli, ricchezza e cultura non c’è un “solo modo giusto”.
Bisogna dunque superare i pregiudizi, i preconcetti e i dogmi e andare oltre, AFTER appunto; perché ricostruire e storicizzare non vuol dire mitizzare, cristallizzare in un’epoca in cui tutto è stato bello, rimanendo costantemente radicati alla consapevolezza che nulla tornerà a quello splendore.
I tempi mutano, i volti mutano e con loro anche i paesaggi e allora la tanto rinomata resilienza risiede tutta qui: nella capacità di prendere atto di un processo di rottura col passato che non vuol dire diniego, anzi è un accettare, guardarsi attorno, ragionare e capire verso dove dirigerci e come ricostruirci, ancora una volta, non l’ultima probabilmente.
After è una scommessa, l’ennesima: il rischio che di continuo siamo disposti ad accettare. Il festival ci aiuta a supera l’immagine millantante dei soleggiati paesaggi marittimi, di quella bella Sicilia da cartolina che, chissà chi poi, ha distrutto e su cui nessuno (o quasi), vuole più investire. La Sicilia non è solo quella bellezza da copertina che (d’estate) tutti ci invidiano.
Perché, voglio dirlo, qui non è rimasto solo il mare di bello e il Festival mette a nudo, con coraggio, tutto ciò: “…una mappatura di luoghi che diventano leve di racconto della modernità siciliana, delle sue problematiche e contraddizioni, nonché delle sue inesplorate potenzialità”.
Questo è quello che del festival mi è rimasto e che a cuore aperto e senza fronzoli ho voluto raccontarvi.
Web Site: https://afterfestival.xyz/programmait/

Photo credits: @afterfestival.xyz
Cover photo credits: @leviedeitesoriTeatro Consagra, Gibellina