Anime (アニメ) è un termine con cui si indicano le opere di animazione di produzione giapponese. I primi esempi commerciali di anime risalgono al 1917, ma è solo negli anni Sessanta che il medium ha acquisito le sue caratteristiche salienti. Nel corso dei decenni successivi gli Anime hanno ottenuto gran popolarità in Giappone e all’estero, e dagli anni Novanta godono di una distribuzione e di un richiamo globale.

BLAME!, 2017, Polygon Pictures, regia di Hiroyuki Seshita

Rispetto all’animazione occidentale, gli Anime si concentrano meno sulla rappresentazione del movimento, impiegando tecniche come l’animazione limitata, effetti di camera cinematografici, e una maggiore enfasi sulla narrazione, la veste grafica e la caratterizzazione dei personaggi. Gli Anime sono generalmente riconosciuti per uno storytelling fortemente caratterizzante dell’opera, tradotto spesso e volentieri in ambientazioni uniche ed originali. Lo spazio in cui i protagonisti si muovono è elemento chiave che racconta tratti del loro carattere, influenza le loro decisioni e addirittura modifica la percezione che lo spettatore può avere di loro. Alcuni elementi architettonici possono indicare, in pochi fotogrammi e senza bisogno di altre spiegazioni, uno status sociale e politico, l’organizzazione di una città, la situazione geopolitica di una società, il tempo narrativo, il carattere di un personaggio. Nasce così un legame indissolubile tra architettura, interior design ed esperienza narrativa.

Una delle opere anime più riconoscibili è One Piece del maestro Eiichirō Oda, un capolavoro (in corso) che è diventato il manga più venduto nella storia, con più di mezzo miliardo di copie in tutto il mondo. Come? Grazie ad uno storytelling geniale e ad ambientazioni uniche e sempre nuove.

La città incantata, 2001, Studio Ghibli, regia di Hayao Miyazaki, bagni termali di Yubaba

Altro anime che mostra un uso sapiente dello spazio e dell’architettura, dove il design unico di ogni luogo lo rende sempre riconoscibile nonostante il continuo navigare tra mondi diversi, è La città incantata dello Studio Ghibli, un’opera che è diventata il film d’animazione di maggior incasso nella storia giapponese. Il sapiente utilizzo dell’architettura e dell’interior design sono ormai elemento cardine del successo degli Anime, formando così una nuova categoria di progettisti che vorrò soprannominare Anime Designer.

Akira, 1988, Katsuhiro Otomo

Se vi siete anche solo un po’ incuriositi verso questo mondo, e sono sicuro che lo siate, non vi resta che attendere crogiolanti il primo appuntamento di questo viaggio che partirà con una pietra miliare degli Anime: Akira. La vastità di Neo Tokyo, le innumerevoli autostrade e cavalcavia, i laboratori di ricerca governativi, i bar fatiscenti e la zona di costruzione dell’impianto olimpico richiamano il film di fantascienza Metropolis di Fritz Lang, mentre l’ascendenza di Blade Runner di Ridley Scott si percepisce nei paesaggi cyberpunk illuminati al neon di cui vi lasciai un antipasto nell’articolo per Syd Mead su DesignTellers.

Dove sarà il primo capitolo? Ovviamente solo su DesignTellers!