Nel 2017 è stato restituito a Milano un teatro che è un piccolo gioiello, a due passi dal Duomo, in piazza Beccaria. Il teatro Gerolamo, questo il suo nome, era chiuso, infatti, sin dal 1983 poiché non più adeguato alle nuove normative di sicurezza.

Una storia travagliata, quella del teatro Gerolamo, fin dalle incertezze e dalle voci circa il suo nome e quello del suo progettista. L’edificio che ospita il teatro venne costruito in pochi mesi nel 1868, durante il riassetto postunitario milanese, dalla stessa impresa edile che stava realizzando la Galleria Vittorio Emanuele II, e, forse per questo, si è diffusa l’idea che l’edificio fosse stato progettato dall’architetto Giuseppe Mengoni, progettista della galleria. Fu invece l’ingegner Paolo Ambrosini Spinella a ideare il progetto dell’edificio, che sorgeva sulla sede di un teatro di marionette, intitolato alla marionetta milanese Gerolamo, e che venne in parte realizzato con materiali di scarto provenienti dal cantiere della Galleria. Il teatro, che poteva ospitare fino a 600 spettatori, fu inizialmente gestito da Giuseppe Fiando, il quale proseguì la tradizione marionettistica (era egli stesso maestro di tale arte) affiancandole anche teatro vernacolare.

Nel 1911, la gestione passò alla famosa compagnia Carlo Colla &figli, che già si esibiva con spettacoli di marionette al Gerolamo, che la tenne per 46 anni, fino al 1957, anno in cui il teatro dovette chiudere una prima volta con la minaccia di demolizione per le sue condizioni di degrado. Nel 1958 la direzione passò al Piccolo Teatro di Paolo Grassi, che riuscì a restituire lustro al Gerolamo, portando in scena spettacoli di prosa, cabaret e monologhi di importanti artisti della scena nazionale e internazionale: Eduardo de Filippo, Dario Fo ed Enzo Jannacci, per citarne alcuni.

Il teatro Gerolamo cambierà gestione diverse volte, mantenendo una certa milanesità nelle produzioni rappresentate, fino al 1983, anno in cui il teatro viene chiuso la seconda volta.

Grazie all’Intervento della proprietà, la Società Sanitaria Ceschina, dopo 34 anni il teatro ha potuto riaprire con una capienza di 209 posti il 9 novembre 2017, adeguato alle normative e rinnovato negli spazi, con un concerto barocco dell’orchestra Verdi di Milano. Nonostante sia stato fatto un restauro principalmente conservativo, il teatro è stato dotato di nuovi spazi polivalenti per riunioni e conferenze, una caffetteria e uno spazio espositivo al piano interrato. In questo modo l’edificio può essere vissuto ancora di più dai cittadini, che, inoltre, possono organizzare eventi privati, ma anche prenotare delle visite guidate per conoscere il Gerolamo “dietro le quinte”.

Ma le disavventure del teatro non sono finite, vista la riapertura nel 2020, l’anno in cui la pandemia ha messo in ginocchio tutto il settore dello spettacolo! Oggi la programmazione è ripresa a pieno ritmo e la direzione artistica di Piero Colaprico vede una programmazione estremamente varia con spettacoli di prosa, marionette, danza e musica, sia classica che jazz, ma anche cantautorato.

Il Gerolamo è stato anche “pubblicizzato”, insieme ad altri teatri, da Fedez e Francesca Michielin, nel videoclip della canzone “Chiamami per nome”, portata a Sanremo dai due cantanti. Nella serie “The Ferragnez” viene anche spiegato il perché di questa scelta: dare sostegno a un settore messo in ginocchio dalla pandemia, e dando, come effetto collaterale, visibilità al bellissimo teatro Gerolamo, chiamato, non per nulla, “La Scala in miniatura”.

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