Ultimamente assistiamo ad una crescente attenzione nei confronti del Metaverso e dei progetti ad esso rivolti.
Allo stesso tempo il progresso tecnologico, l’evoluzione della nostra società, i cambiamenti climatici e non ultima la pandemia hanno giustamente riacceso il dibattito sul futuro delle città.

Il programma “Studio Visit” del Museo MAXXI di Roma, curato da Domitilla Dardi, invita ogni anno progettisti contemporanei a proporre una loro interpretazione del lavoro dei maestri presenti nella sezione Architettura della collezione del museo.
Con la mostra “Search History“, durante l’ultima edizione di questa rassegna terminata a gennaio, il duo Space Popular, in collaborazione con l’azienda Alcantara, si è occupato proprio di Architettura della Città e di Metaverso.
Questa dicitura non è casuale poiché il progettista scelto come riferimento è Aldo Rossi, architetto e autore appunto del libro “Architettura della Città”.
In questo libro Rossi riflette sull’esperienza personale degli spazi e sulla città come sua somma universale. Per gli architetti Lara Lesmes e Fredrik Hellberg questo dovrebbe essere anche il principio dei nuovi spazi virtuali.

In concreto, l’idea dell’installazione del MAXXI era quella di muoversi attraverso un omaggio all’opera di Aldo Rossi.
Architetture mutevoli che compongono paesaggi sempre nuovi e quindi nuove prospettive, accompagnate dall’opera sonora del duo San Jerónimo (María Mieres e Nacho Iglesias).
Di questa mostra rimane un chiaro messaggio e un’idea di cui discutere: la proposta di un approccio civico all’urbanistica, anche a livello digitale. 
Possono virtuale e reale insieme provare a rispondere alle sfide del futuro riguardo alle città? Come spesso accade, un buono spunto arriva dall’arte e da un grande maestro del recente passato.

Photo credits: © Musacchio, Ianniello, Pasqualini & Fucilla, courtesy Fondazione MAXXI


English version

City, Future and Metaverse. An Inspiration from the Work of Aldo Rossi

Lately, we have been witnessing to an increasing focus on the Metaverse and on projects targeting it.
At the same time, technological progress, the evolution of our society, climate change and not least the pandemic have reignited the debate on the future of cities.
The “Studio Visit” programme of the MAXXI Museum in Rome, curated by Domitilla Dardi, invites every year contemporary designers to propose their interpretation of the work of the masters’ hosted in the Architecture section of the museum’s collection.
With the exhibition “Search History“, during the last edition of this review, ended in January, the duo Space Popular, in collaboration with the company Alcantara, dealt precisely with Architecture of the City and Metaverse.
This wording is not accidental since the designer chosen as reference is Aldo Rossi, architect and author of the book ‘Architecture of the City’.
In this book, Rossi reflects on the personal experience of spaces and the city as its universal sum. For architects Lara Lesmes and Fredrik Hellberg, this should also be the principle of new virtual spaces.
Specifically, the idea of the MAXXI installation was to move through a homage to the work of Aldo Rossi.
Changing architectures that compose new landscapes and thus new perspectives, accompanied by the soundscape of the duo San Jerónimo (María Mieres and Nacho Iglesias).
From this exhibition, a clear message and an idea to be discussed remains: the proposal of a civic approach to urbanism, also on a digital level.
Can virtual and real together try to meet the challenges of the future concerning cities? As often happens, a good cue comes from art and a great master of the recent past.